Vi ricordate le polemiche scatenate dalla proposta di legge di introdurre ronde e il reato di clandestinità? Da oggi in poi non ci sarà più bisogno di discuterne dato che il pacchetto sicurezza è diventato legge dello Stato. Ecco i suoi punti principali :
Ronde. Associazioni di cittadini, iscritte in un apposito elenco tenuto dal prefetto e non armate, potranno organizzarsi in ronde e collaborare con le forze dell’ordine segnalando situazioni di pericolo. Non potranno vestire o indossare divise o simboli di partiti politici. Liberalizzata la vendita di spray urticanti per l’autodifesa.
Reato di clandestinità. Situazione più dura per gli stranieri irregolari :
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Chi risiede o entra nel nostro paese illegalmente commette un reato sanzionabile con un’ammenda o l’espulsione immediata.
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La Permanenza nei Centri di Identificazione Temporanea potrà toccare i 18 mesi.
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Chi favorisce l’ingresso di extracomunitari rischia fino a 15 anni di carcere mentre chi affitta case o locali a clandestini rischia da 6 mesi a 3 anni di carcere.
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I pubblici ufficiali hanno l’obbligo di denunciare i clandestini, i quali dovranno pagare fino a 200 euro per ottenere cittadinanza e permesso di soggiorno (che diventa obbligatorio per poter accedere a pubblici registri come l’anagrafe).
Writers. Pene più dure per chi imbratta muri e palazzi : carcere fino a 3 mesi per chi sporca beni di interesse storico, fino a 6 se invece se si tratta di beni o mezzi pubblici. Ammenda per chi vende bombolette spray ai minori.
Senzatetto. Previsto un registro dove verranno iscritti tutti clochard. Albo specifico per i buttafuori di locali e discoteche.
Norme antimafia. Inasprito il carcere duro: rinnovo della misura ogni 4 anni, registrazione dei colloqui con i famigliari, massimo di 3 incontri alla settimana con i propri avvocati. Per le imprese obbligo di denuncia dei tentativi di racket, pena l’esclusione dagli appalti pubblici. Inoltre nei casi di infiltrazione mafiosa, lo scioglimento dei Comuni investirà anche gli organi amministrativi e tecnici.
Infine viene disposta d’ufficio la revisione della patente per chi guida sotto l’effetto di alcol o droghe.
Una legge che, al prezzo di legittimare la giustizia fai da tè e la discriminazione, rende più sicuri gli italiani impauriti da propagande di paura. E che rischia di discriminare e allontanare ancora di più coloro che sono già ai margini della società e di ingolfare la già ostruita macchina della giustizia, con un maggiore carico di lavoro a fronte di conclamate carenze di organico, mezzi e strutture. Ma per tanti, già terrorizzati dagli altri e dal diverso, una buona legge per vivere sicuri e felici nelle proprie paure, complessi e disturbi mentali, anche nel futuro.