Barack Obama prima di giungere in Italia per il G8 fa tappa in Russia e con l’omologo russo Dmitri Medvedev conclude una serie di accordi. Tra questi uno è particolarmente importante e pieno di speranza e riguarda la riduzione delle testate atomiche nei 2 paesi e superpotenze. I 2 leader infatti si sono impegnati a ridurre nei prossimi 7 anni i propri arsenali atomici, fino ad un massimo di 1675 testate e 1100 vettori balistici cadauno.
L’accordo segna una svolta nei rapporti tra le 2 nazioni, un recupero del dialogo dopo i malumori e i dissidi scatenati dalla guerra in Georgia e dal progetto americano di installare lo scudo spaziale nell’Europa orientale, Polonia e Rep. Ceca in primis. Certamente a Washington non risiede più G. Bush ma Obama, il quale comunque è costretto a cercare un accordo con la Russia anche e sopratutto per esigenze strategiche-militari.
Un altro dei punti discussi riguarda infatti l’Afghanistan, ora il punto focale della guerra al terrore dopo la conclusione, non felice, dell’avventura irachena. Washington ha bisogno dell’aiuto russo nel teatro afghano e grazie agli accordi ha ottenuto la possibilità di usufruire dello spazio aereo russo per trasportare proprie truppe e materiale bellico e il rilancio della cooperazione militare tra i 2 paesi.
Entro la fine dell’anno inoltre si prevede di siglare un nuovo trattato sulla riduzione delle armi strategiche in grado di sostituire quello attuale in scadenza. Infatti appare ormai fuori luogo detenere grandi arsenali nucleari in un mondo dove la minaccia di una guerra su scala planetaria si è molto ridotta. Corea del Nord e Iran permettendo.