Le pagelle delle Università Italiane

Rispettando le promesse fatte al suo insediamento, il Ministro per la Pubblica Istruzione Mariastella Gelmini ha reso nota la pagella degli atenei italiani: ecco come è andata.

Ahi, e qui casca l’asino!

Come preventivato, l’ANVUR - Agenzia Nazionale Valutazione Università e Ricerca - ha rilasciato la pagella delle università italiane in funzione del seguente metro di valutazione presente in una nota del ministero:

_"In base alla **qualità della ricerca** si è tenuto conto: per il 50% delle **valutazioni** dell'agenzia **CIVR** sulla qualità della ricerca in base a parametri internazionali; per il 20% del **numero** dei **ricercatori** e dei **docenti** che hanno partecipato a **progetti** di ricerca italiani **valutati positivamente**; per il 30% della capacità delle università di **intercettare finanziamenti europei** per la ricerca._ _In base alla qualità della didattica si è tenuto conto: per il 20% della **percentuale dei laureati che trovano lavoro** a 3 anni dal conseguimento della laurea; per il 20% delle università che **tengono corsi con i propri insegnanti di ruolo** e che limitano il ricorso a contratti e docenti esterni; per il 40% **della quantità degli studenti che si iscrivono al secondo** avendo fatto almeno i due terzi degli esami del primo anno; per il 20% delle università che **danno la possibilità agli studenti di valutare** attraverso un questionario **la qualità della didattica** e la soddisfazione per i corsi di laurea frequentati._

Sinceramente non mi sento di approvare in toto questo decalogo del bravo valutatore, ma come dicevano i latini “sed lex”. A noi poveri studenti mortali non rimane che scorrere la lista qua sotto per sapere il voto dato alla nostra università:

Certo, i voti di per se non dicono molto, ma vi basti sapere che in funzione della graduatoria ottenuta saranno elargiti i finanziamenti alle università virtuose a discapito delle più incompetenti (dal punto di vista della graduatoria sopra descritta).

Giusto per darvi due dati, l’università campione - il politecnico milanese-si porta a casa, oltre alla coppa del vincitore, la discreta somma di 8 milioni di euro, seguita in sequenza dai 6 milioni di Trento, i 5 di Bologna ed i 4 di Padova. Dall’altra parte della barricata invece le università “cattive” si vedranno detratte le sovvenzioni statali di cui prima godevano con 1 milione di euro in meno per l’università di Foggia e 1,13 per quella di Macerata .

Chissà se in questo modo si otterrà un vero cambiamento nell’insegnamento e nell’organizzazione delle università italiane - come dice sempre il Gorgonauta in questi casi: solo il tempo ci darà le risposte.