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> "Gli abitanti emiliano-romagnoli che godono di privilegi fiscali dati dalla residenza in paradisi fiscali sono 8.000"
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Qui Direzione Regionale Entrate, ci ricevete?
Eh si, anche dalle nostre parti c’è chi, raggranellato in maniera più o meno lecita un bel gruzzoletto, ha pensato bene di metterlo al riparo dalle avide manacce esattoriali dello stato italiano, salvando i sudati risparmi grazie al beneficio della residenza estera.
Chi non conosce il trucco? Non ci dobbiamo spostare troppo per trovare uno dei così detti “Paradisi Fiscali”, qualcuno ha detto San Marino?! Piuttosto che le più famose Monaco o Lussemburgo?
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Come ben saprete, uno stato viene aggettivato col termine “paradiso” non solo per i bei paesaggi o le procaci abitanti che lo abitano, ma soprattutto perché gode di un un regime fiscale privilegiato, che in soldoni si tramuta in gettito fiscale minore da parte degli abitanti. Ovviamente per i “paradisi” c’è tutto di guadagnato, visto che giungono sul loro territorio nuove aziende coi relativi capitali esteri sottratti dai paesi di provenienza.
Facendola breve dalla rilevazione della Direzione Regionale delle Entrate dell’Emilia-Romagna, risulta che ammonti a 8.000 il numero di cittadini della regione che godono ingiustificatamente - cioè per puro interesse finanziario - dei diritti dati dalla residenza estera presso questi paradisi fiscali, pur continuando a mantenere il loro giro d’affari in Italia.
San Marino, patrono degli evasori
E’ abbastanza immediato farsi due conti su una cartina dell’Italia e capire che essendo lo stato di San Marino così vicino alla regione, l’occasione abbia fatto dell’uomo un bel “ladrun” (come dicono Aldo, Giovanni e Giacomo): 6.500 degli 8.000 presunti evasori avrebbe scelto proprio il montagnoso staterello per le proprie avventure tributarie.
I rimanenti invece si dividono in paesi esteri da cartolina come Monaco, Uruguay, Costa Rica, Emirati Arabi, Singapore, Ecuador e Bermuda: su ogni sospettato, anche grazie alla collaborazione dei Comuni emiliano-romagnoli, verranno verificati il motivo dell’espatrio e regime d’affari.
Proprio per far fronte all’esigenza di controllare la legalità sono 131 i comuni che hanno siglato l’accordo con la Direzione delle Entrate, facente parte del più grande piano di contrasto all’evasione fiscale attualmente in essere in Italia - che sia una delle “cose buone” del tanto sbandierato federalismo fiscale?