Tanto clamore (e polemiche) aveva suscitato la crociata Anti-fannulloni del ministro per la Pubblica Amministrazione R. Brunetta. Ma oggi la rivoluzione del pubblico impiego potrebbe essere oramai un ricordo, una rivoluzione cancellata da un decreto legge estivo (tradottosi nella legge 102/2009) passato senza tanto clamore per le aule parlamentari. Esultano così i sindacati, mentre il governo minimizza. Secondo quest’ultimo infatti poco nella sostanza è in realtà mutato.
La modifica principale riguarda le fasce di reperibilità. Mentre prima queste erano state estese a tutta la giornata con l’esclusione di una sola ora di “libera uscita” (dalle 13 alle 14) ora le stesse sono state ripristinate nelle vecchia formula delle 4 ore giornaliere (ossia dalle 10-12 e dalle 17 alle 19) durante le quali appunto si potrà ricevere la “sgradita” visita fiscale.
Su altri aspetti della contestata normativa anti-fannulloni e sulla loro effettiva scomparsa invece è scontro tra sindacati e ministero. Secondo i primi infatti addio ad alcune penalizzazioni economiche ai lavoratori in malattia (come una minore indennità) e certificazione medica riaffidata al medico convenzionato.
Di tutta un’altra opinione invece il ministero che nega tali cambiamenti ma ricorda anche che questi ultimi aspetti (trattenute economiche e certificazioni mediche) saranno presto gestiti online dall’Inps e quindi uniformati al settore privato.
Sulla ragione di questa imprevisto e apparente ritorno sui propri passi i sindacati non hanno alcun dubbio : troppo evidente l’incostituzionalità del testo normativo. E se quest’ultimi lamentano l’assenza di concrete novità nel settore del pubblico impiego e la mancata soluzione dei suoi reali problemi, non dimenticano di lanciare un ultimo quesito polemico : perchè a questa notizia è stata data così poco pubblicità? Ennesimo caso, forse, di informazione imbavagliata.