La Politica discute di immigrazione e il presidente della camera G. Fini propone di rilasciare la cittadinanza italiana agli extracomunitari dopo 5 anni di permanenza in Italia. La proposta suscita polemiche e discussioni all’interno della maggioranza e del mondo politico, oscillando tra morbide aperture e rifiuti intransigenti.
Se alcuni sono comunque favorevoli ad una riforma della materia e ipotizzano un percorso agevolato per quei figli di immigrati che sono nati in Italia e che hanno compiuto un ciclo di studi nelle scuole italiane (lasciando però per gli adulti il limite di 10 anni, non di 5), altri invece rifiutano categoricamente la cittadinanza “breve”, definendola addirittura un “attentato alla democrazia”.
L’Italia degli italiani certo ma anche di coloro che l’amano, ne conoscono la lingua, la storia e la geografia e che sono pronti a proteggerla in caso di necessità e a giurare fedeltà alla sua Costituzione.
Parole che proprio non vanno giù alla Lega, preoccupata dell’arrivo di masse di migranti a caccia di cittadinanze facili e propensa a dar poco importanza a tematiche di tal genere.
Ma in fondo, si ribatte, perchè lascia passare 10 anni per rilasciare una formale cittadinanza a chi neanche la vuole e non concederla solo dopo 5 anni a chi la desidera davvero?
Nel frattempo il dibattito continua..