Primarie del PD 2009. Le posizioni dei 3 candidati in sintesi.
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Primarie del PD 2009. Le posizioni dei 3 candidati in sintesi.

Era il 14 Ottobre del 2007, quando il popolo del neo-nato Pd eleggeva come suo segretario Walter Veltroni. In 2 anni di cose ne sono successe: il Governo Prodi è caduto (forse proprio a causa della nascita del PD e dell’elezione di Veltroni), è tornato al Governo Silvio Berlusconi e lo stesso Walter Veltroni ha lasciato la leadership del Pd. Ma questa è storia passata, tra una settimana, per l’esattezza il 25 ottobre, si svolgeranno nuovamente le Primarie del PD che sanciranno il nuovo Segretario. Sicuramente rispetto a 2 anni fa la gara è più gara; con 2 candidati Franceschini e Bersani molto forti e con Marino terzo incomodo ma che giocherà un ruolo determinante. Ecco in sintesi le posizioni dei 3 candidati, in base alle mozioni da loro presentate:

1. La forma del Partito Democratico. Franceschini e Marino auspicano un’apertura del Partito Democratico, che con Marino si verifica a tutto tondo, mentre con Franceschini si parla di contributo dei non iscritti solo in occasione delle grandi scelte. Bersani vuole che questi partecipino solo quando lo Statuto lo permette. Inoltre, Bersani si ritiene favorevole alle Primarie solo in occasione della scelte del leader della coalizione di Governo, ossia: PD + alleanze con altri Partiti.

2. PD e Alleanze. Franceschini tende a un’alleanza con l’UDC e con Sinistra e Libertà, mentre Bersani vuole un’alleanza allargata a tutto il centro-sinistra. Sia Marino che Bersani vogliono alleanze sulla base dei punti programmatici del PD, ma la differenza sta nel fatto che Bersani vuole un’alleanza a base allargata a tutto il centro-sinistra, mentre Marino vuole alleanze non con Partiti bensì con persone che condividono i punti del Programma del PD e che si riconoscano nell’area progressista del Paese.

3. PD e mondo del Lavoro. I progetti di Franceschini e Bersani sono identici: i lavoratori e gli imprenditori devono collaborare a un progetto comune, superando le storiche differenze fra loro. Marino amplia il programma: vuole una riforma del mondo del lavoro, che deve diventare flessibile, rispettoso di chi vi entra e anche di chi vi esce. Reddito a chi resta senza lavoro. Selezioni e premi basati sul talento e non sulle raccomandazioni. Formazione professionale continua.

4. Sistema politico. Franceschini e Marino conducono un’analisi simile favorevole ad un Bipolarismo puro, con la differenza che Marino aggiunge il suo no alle liste bloccate e il sì alla possibilità dei cittadini di scegliere singolarmente tutti i loro rappresentanti. Bersani preferisce il sistema proporzionale alla tedesca, fortemente voluto da D’Alema, che favorisce la rappresentatività per più Partiti ma che - ne abbiamo avuto esperienza - frantuma la maggioranza e la governabilità del Paese.

5. Laicità. Bersani e Franceschini si muovono su strade identiche: la laicità resta teorica, un principio da seguire ma che non vincola a determinate scelte legislative. Per entrambi, le coppie di fatto non sono assimilabili alle famiglie “normali”, anche se si propongono di riconoscerle e fornire un contratto di convivenza. Marino è di avviso diverso: la laicità deve essere il metodo, non solo un principio al quale ispirarsi ma anche un vincolo per la promozione di leggi in difesa dei diritti civili, individuali e collettivi di tutte le persone. In merito alle coppie di fatto, auspica un completo riconoscimento e un complesso di leggi che porti alla parificazione dei loro diritti giuridici rispetto a quelli di tutte le altre famiglie. Vuole istituire le unioni civili sullo stampo delle Civil Partnerships inglesi per le coppie omosessuali e legalizzare l’adozione anche per gli individui single.

6. Politica e Giustizia: Le tre mozioni sono simili, su questo punto; una differenza è la sottolineatura che Marino e Bersani pongono in favore del pluralismo e della libertà d’informazione, mentre Franceschini non ne parla. Bersani, inoltre, conduce un’analisi approfondita sulla necessità di riforma della Pubblica Amministrazione e sul buon esempio che i vertici di un Governo devono dare ai funzionari pubblici, in modo che il rapporto fra sicurezza e legalità possa trarne proficuo vantaggio.

7. Lavoro e Welfare. Su questo punto, i tre candidati parlano in modo molto simile. Franceschini parla degli istituti del Welfare, Marino propone riforme del mondo del lavoro e della società e Bersani, come gli altri due, punta anche sul sostegno all’impiego femminile e nell’inserimento dei giovani. Non ci sono, fra i tre, sostanziali differenze.

8. Ambiente ed energia. Tutti e tre i candidati propongono programmi su basi ambientaliste; in particolare, i programmi di Franceschini e Bersani risultano molto simili fra loro. Marino conferma ciò che contengono le mozioni dei suoi due colleghi ed offre alternative e proposte: no al nucleare, energie rinnovabili e nuove tecnologie, riforma dello stoccaggio dei rifiuti, incentivi al riciclaggio, incentivi/disincentivi per chi utilizza o non utilizza i prodotti ecologici, adeguamento energetico-ambientale degli edifici, promozione dell’eco-sostenibilità fin dalla prima infanzia, progetti verdi per le città.

9. Nucleare. Bersani non tocca neppure l’argomento, mentre Franceschini e Marino si pronunciano in sfavore del nucleare. Da una parte, Franceschini si dice contrario al nucleare del passato perché troppo dannoso e costoso, mentre Marino propone alternative e si dice contrario a qualsiasi forma di energia nucleare: citando Carlo Rubbia, premio Nobel per la Fisica, l’uomo non è in grado di gestire lo stoccaggio delle scorie radioattive, che restano dannosissime per milioni di anni.