Bastardi Senza Gloria
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Bastardi Senza Gloria

Cosa sarebbe successo se suonati schizofrenici come Mister Pink e smargiassi vanagloriosi come Jules Winnfield avessero preso parte alla seconda guerra mondiale entrando a far parte di una squadra segreta degli alleati che, agendo nell’ombra, avrebbe potuto raggiungere le alte sfere del Reich per spodestare il sovrannaturale potere di Hitler?

Semplice, avreste già visto Inglorius Bastards (Bastardi Senza Gloria), ultimo fatica del visionario regista gaelico-cherokee- italo-americano Quentin Tarantino!

Bastardi Senza Gloria

Non si può certo dire che Tarantino sia un registra sui generis: vedere un suo film senza notare la sua inconfondibile mano dietro la cinepresa è veramente difficile. I riferimenti ai film anni ‘80, ai western di Sergio Leone ed al cinema d’autore, sono la firma inconfondibile del regista di tanti cult-movie come “Le Iene”, “Pulp Fiction” e “Kill Bill”.

Questa volta niente spose o criminali ma soldati e generali (scusate la rima), siamo nel 1941, a oltre un anno dall’occupazione della Francia da parte della Germania nazista: il paese è completamente nelle mani dei folli ufficiali tedeschi, impegnati nel perseverare la fanatica pulizia razziale del loro führer Adolf Hitler.

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In modo tutt’altro che diretto facciamo la conoscenza del glaciale Colonnello Hans Landa- interpretato da un ottimo Christoph Waltz - detto “il cacciatore di ebrei”, un vero Sherlock Holmes del male, intelligente, cinico e bastardo come pochi altri personaggi di Tarantino; Landa viene spedito in Francia per investigare sulla presenza degli ultimi ebrei rimasti, scampati ai rastrellamenti e nascosti nel paese: le sue leggendarie capacità da “segugio” gli permettono di trovare -  e sterminare - l’ennesima famiglia ebrea.

Proprio mentre assistiamo all’ennesimo successo di Landa - che implica sempre la morte di molte persone - facciamo la conoscenza della povera Shosanna, l’unica ragazza ebrea scampata alla strage della propria famiglia perpetrata dal perfido Landa, che, per non si sa quale motivo, lascia scappare la povera ragazza.

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Come in un riassunto a puntate facciamo poi la conoscenza dei veri “bastardi senza gloria”: con a capo il furbo Tenente Aldo Raine- Brad Pitt - creatore della squadra e reclutatore dei “bastardi”, il gruppo è composto da americani, ebrei (più caratteristico tra tutti l’Orso Ebreo interpretato dal regista/neo-attore Eli Roth), inglesi ed il tedesco Hugo- di Auf Wiedersehen alle tue palle - Stiglitz; la squadra è impegnata dietro le linee nemiche per seminare panico e terrore tra le fila dei nazisti, uccidendo e massacrando tutti i soldati tedeschi che si parano sulla loro strada.

Vendetta, tremenda vendetta!

Vendetta, quella con la V maiuscola, ecco cosa accomuna la rabbia della bella Shosanna e l’odio dei “bastardi” e del loro capo: “vendetta, tremenda vendetta” cantava Rigoletto e vendetta, sanguinosa vendetta è quella che si abbatte sui nazisti che hanno la sfortuna di capitare tra le loro grinfie.

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Come in ogni “Tarantino” che si rispetti il film è infarcito di citazioni ed auto-citazioni cinematografiche, ma anche di grosse licenze storiche che, alla fine, non stonano troppo con lo stile a cui Quentin ha abituato il proprio pubblico. Un “war pulp” che si rifà a “Quel maledetto treno blindato” di Enzo Castellari (di cui Tarantino è un grande fan) ma che mischia nuovo e antico, reale e irreale, sentimenti e sangue in un mix da gustare tutto d’un fiato!