UP
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UP

Al solito alla Pixar non sbagliano un colpo e anche la loro ultima fatica - UP - sembra accogliere successo di critica e pubblico, registrando affluenze nelle sale cinematografiche popolate da grandi e piccini.

Premetto che questa volta mi sono lasciato tentare dalle mirabolanti meraviglie della proiezione in 3D: armato di bibita, popcorn e occhialini, ho preso posto in sala, si sono accese le luci ed è iniziato lo spettacolo!

Su!

Come nella più antica tradizione cinematografica - già rivisitata in Wall•E - ai personaggi Disney-Pixar non servono dialoghi per esprimere emozioni, basta solo un sottofondo musicale e le loro espressioni: così si apre UP, con la tenera storia dei piccoli Carl e Ellie, lui timidissimo ed impacciato, lei un maschiaccio combinaguai; entrambi accomunati dall’amore per l’avventura e dall’ammirazione per il coraggioso Charles Muntz, si trovano per caso a giocare - inconsapevolmente - lo stesso immaginifico gioco ed a condividere gli stessi sogni.

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Gli anni passano ed il rapporto tra i due cresce, tanto che convolano a nozze e invecchiano insieme, coltivando il sogno di lasciare la chiassosa e monotona città per trasferire la loro casa in Sud America, luogo delle avventure del loro eroe Muntz.

Purtroppo i sogni dei due innamorati - ormai anziani e stanchi - vengono bruscamente interrotti dalla morte di Ellie: il povero Carl, vecchio e solo si ritrova circondato da un quartiere - ed una città - che riconosce a stento.

Lui e la sua casa sono d’intralcio per proseguire i lavori di ammodernamento del quartiere che prevedono l’abbattimenti dei vecchi stabili per far spazio ai nuovi grattacieli. La vita è dura per l’anziano protagonista che non vuole cedere la propria proprietà a qualunque costo ma che, a causa di uno sfortunato incidente, si vede costretto a lasciare per passare il resto della propria vita in una casa di riposo.

Sarà il ricordo di Ellie a guidare la riscossa di Carl: armato di migliaia di palloncini colorati ancorati alla propria casetta, lascia tutti senza fiato, spiccando il volo sulla propria mongolfiera improvvisata - destinazione Paradise Falls, Sud America.

Lo struzzo in technicolor

Quelli che avete appena letto non sono altro che i primi 20 minuti di UP, ma mi accorgo di non avervi presentato né il piccolo boy-scout Russel (o come dice lui “Ruffel”), né il variopinto pennuto Kevin e nemmeno il cane parlate Dug.

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Si perché Carl, una volta lasciata la città verso il Sud America, scopre di avere un clandestino a bordo, il boy-scout Russel. Giovane esploratore in missione per ottenere la medaglia di “soccorso anziani”, è fermamente intenzionato ad ottenerla aiutando Carl nella sua impresa. Una volta arrivati presso le cascate i due faranno la stravagante conoscenza del multicolore Kevin- che in realtà è una femmina - e di Dug, un cane pasticcione dotato di collarino che gli permette di tradurre i propri pensieri in parole!

Come avrete capito la compagine capeggiata - suo malgrado - da Carl dovrà affrontare mille peripezie, prima di trovare sua propria dimensione: tra risate “anziane” - che non mancano mai di strappare un sorriso ai più grandi - e gag bambinesche,lo spettacolo è assicurato per grandi e piccini, considerando poi l’innovazione della visione in 3D - utilizzata come mezzo e mai come fine - non si può fare a meno che applaudire all’ultima produzione Disney-Pixar!