Digital Key. La chiavetta che inserita nel Decoder Sky permette di vedere il Digitale Terrestre.
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Digital Key. La chiavetta che inserita nel Decoder Sky permette di vedere il Digitale Terrestre.

Digital Key, così si chiama la pennetta di dieci grammi che una volta inserito nei decoder di Sky (solo quelli in alta definizione però) permette agli abbonati di guardare tutti i programmi gratuiti del digitale terrestre senza cambiare telecomando e senza bisogno di decoder per il Dtt, rompendo il muro tra tivù satellitare (quella di Sky) e tivù in digitale terrestre (quella di Mediaset e Rai): chi ce l’avrà potrà ricevere entrambi i segnali.

L’economia insegna che o hai una tecnologia vincente alla quale prima o poi tutti si adeguano oppure è meglio aprirsi ai formati concorrenti. E in Italia, dove il digitale terrestre è stato imposto per legge, non era pensabile per Sky chiudersi all’infinito nel formato satellitare tanto più che da un anno Berlusconi ha dichiarato guerra a Sky: prima aumentando le tasse sugli abbonamenti, poi togliendo a Sky i canali satellitari Rai, infine spingendo la tivù pubblica a criptare sempre più spesso le sue reti generaliste sulla piattaforma di Sky.

Grazie a questa pennetta gli abbonati di Sky potranno vedere senza rischio di criptaggio non solo i sei canali generalisti Rai e Mediaset, ma anche quelli gratuiti del Dtt - tipo Raiquattro, Raigulp, Boeing o Iris _- e ripescando pure i canali Rai che erano stati tolti dalla piattaforma Sky, come _Raisat, Raisat Extra,_ Raisat Cinema_ e altri. In particolare la possibilità di poter vedere i programmi Rai rappresenta una grossa beffa per Viale Mazzini. Il direttore generale Rai, Mauro Masi, li aveva fatti togliere nell’ambito di un disegno molto chiaro, cioè danneggiare il più possibile l’emittente di Murdoch, che stava dando fastidio all’azienda del premier, Mediaset. Così l’estate scorsa Masi ha rifiutato l’offerta di Sky per quei canali: 60 milioni l’anno per sette anni (rosso previsto in Rai nel 2009: 50 milioni). Ora però, con questa chiavetta, gli abbonati a Sky riprenderanno a vederei canali in questione: e la Rai darà gratis agli abbonati Sky quello per cui prima veniva pagata da Murdoch.

Tuttavia non si capisce fino in fondo la mossa di Sky se non si tiene conto del fatto che questa chiavetta funziona solo con i decoder ad alta definizione. L’Hd è la tecnologia in cui Sky è più avanti di tutti. Già oggi trasmette 16 canali così, alla fine dell’anno prossimo saranno 30: molto calcio, ma non solo. Sull’Hd, Sky sta facendo una grande campagna, e se riesce a convincere gli italiani che guardare l’alta definizione è più appagante e coinvolgente, ha fatto bingo. Perché è vero che anche il digitale terrestre può trasmettere in Hd, ma - per questioni di banda - in un numero molto più limitato di canali. Per esempio, Sky può mandare tutte le partite del campionato di calcio in alta definizione, Mediaset Premium no. Di qui l’idea di creare un pubblico che grazie alla chiavetta potrà vedere tutto, incluso il Dtt, ma che sul lungo termine dovrebbe preferire (nelle intenzioni di Murdoch) i canali Sky, gli unici o quasi in alta definizione. Per lo stesso motivo Sky si è inventata una formula per offrire ai suoi abbonati l’acquisto di un apparecchio tv Hd, a rate e con 50 euro d’anticipo. E sempre per la stessa ragione, Sky sta dando solo decoder in Hd ai nuovi abbonati, che da dicembre riceveranno di default anche la nuova chiavetta; mentre i vecchi abbonati, se non hanno il decoder Hd, lo avranno in prestito gratuito comprando per 19 euro questa nuova pennetta.

Chi vincerà, a questo punto? Dipende da tanti fattori, a partire dalla ripresa dei consumi (i canali Sky costano sempre molto). In linea di massima, comunque, Sky ha evitato di farsi tagliar fuori dalla diffusione del Dtt, mentre Mediaset non piange perché ora tutti i suoi canali gratuiti in Dtt (quelli che campano sulla pubblicità) saranno visibili anche agli abbonati Sky. Chi resta al tappeto è invece la Rai, che per fare un favore al premier ha buttato dalla finestra oltre 400 milioni di euro, e - investendo poco in tecnologia - sembra destinata a un futuro residuale, con previsioni di bilancio per i prossimi anni che paiono bollettini da Caporetto.