E dove sistemo le centrali nucleari?
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E dove sistemo le centrali nucleari?

Dopo l’annuncio del Governo di rilanciare l’energia nucleare in Italia è ora di individuare i possibili siti delle relative centrali. Ufficialmente la scelta non è stata ancora compiuta ma da tempo circolano liste non ufficiose. Alcuni li localizzano proprio laddove fino al 1987 vi erano i vecchi impianti di Trino vercellese, Caorso, Montalto di Castro, Latina e Garigliano. Altri invece (cioè i I Verdi) aggiungono altre 3 località : Oristano, Palma e Monfalcone, quest’ultimi rispettivamente in provincia di Agrigento e Gorizia.

In realtà la scelta verrà compiuta (in teoria) solo il 15 febbraio 2010, mese nel quale 1 delibera del Cipe e 3 decreti del governo dovrebbero definire il quadro futuro del nucleare italiano. Questi documenti indicheranno quali tecnologie potranno essere adottate,  dove finiranno le scorie, quali compensazioni economiche andranno agli enti locali che accetteranno le centrali nucleari e i luoghi sui quali NON potranno essere costruiti gli impianti. Proprio sulla base di quest’ultimo documento potranno essere avanzate delle proposte (sui possibili siti) all’Agenzia per la sicurezza nucleare, alla quale spetterà comunque l’ultima parola in merito alla questione.

Molte difficoltà dovranno essere superate prima di giungere ad una definitiva decisione. La prima riguarda l’adozione da parte delle regioni di possibili leggi regionali che vietino la costruzione sul proprio territorio di impianti per la produzione di energia elettrica nucleare o il deposito di scorie o materiali radioattivi. Chi in questo caso riuscirà a spuntarla?

In secondo luogo l’identificazione di località idonee alla costruzione di centrali nucleari non sarà facile : occorrerà infatti tener conto di numerosi parametri come il rischio sismico o idrogeologico, i costi di costruzione (determinate località richiedono maggiori investimenti rispetto ad altre), la presenza di falde acquifere o la vicinanza di aree urbanizzate e centri urbani.

Infine anche la politica giocherà un ruolo importante. Visto l’avvicinarsi delle elezioni regionali la scelta slitterà molto probabilmente solo in primavera e in questo modo la maggioranza non si giocherà qualche migliaia (solo?) di voti espressi dagli elettori. Il 15 febbraio 2010 d’altronde viene considerato solamente un termine ordinatorio (cioè viene previsto che l’atto debba essere emanato entro il temine indicato ma qualora ciò non accada non verrà sanzionato l’atto emanato eventualmente in ritardo) e questo rende possibile lo slittamento.

Per il momento restano in pole position località vicino alla costa e a grandi fiumi e se una centrale verrà costruita al nord le scorie potrebbero finire al sud, in superficie. Proteste popolari permettendo. La lotta per evitare gli impianti sul proprio territorio è già cominciata.