C’era una volta una Pianeta chiamato Terra, malato di riscaldamento globale. I potenti del Pianeta si riunirono per guarirlo ma non ci riuscirono..
Una favola da raccontare alle prossime generazioni. Peccato che questo, in realtà, sia accaduto per davvero..
La conferenza sul clima tenutasi a Copenaghen nei giorni scorsi, iniziata ed organizzata proprio con l’obiettivo di fissare le prossime tappe della lotta al riscaldamento globale, si è è conclusa con un nulla di fatto. Ossia con degli impegni non vincolanti, tanto per poter salvare la faccia.
Cina, Stati Uniti, Sud Africa e India hanno concluso un accordo mentre altre 185 nazioni si sono limitate a prenderne atto. I primi 4 paesi hanno stabilito l’aumento massimo delle temperature accettabile (non oltre i 2 gradi) e la cifra (100 milioni di dollari in totale entro il 2020) da destinare all’incremento delle tecnologie verdi nei paesi in via di sviluppo. Questo il magro risultato della Conferenza. Un’intesa di massima tra alcuni paesi, nulla più.
Nessun vincolo temporale, nessun trattato in vista, nessuna nuova riduzione delle emissioni di gas serra se non su base volontaria (in pratica i paesi si sono limitati a ribadire gli impegni già assunti), nessun organo di controllo internazionale. Ognuno per sè almeno fino alla prossima Conferenza sul Clima alla fine del prossimo anno, sperando questa volta in impegni più vincolanti.
Imperativo disarmante pensare più ai propri interessi (economici) che a quelli del proprio pianeta (vagheggiando vaghi impegni). Le potenze economiche emergenti (Cina ed India) in grado di dettare legge alla superpotenza americana, con Obama costretto a rincorre un ridicolo accordo. E l’UE, il Giappone, la Russia? Non pervenuti. Con la farsa finale di stemperare grandi sorrisi di fronte al raggiungimento di un misero risultato.
Peccato che non sia stata compresa e capita una cosa fondamentale : si avvicina il giorno in cui si dovrà spiegare perchè non è stato salvato il pianeta quando ancora era possibile farlo..