Controlli Fiscali in Emilia-Romagna (II Puntata)
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Controlli Fiscali in Emilia-Romagna (II Puntata)

Lo scorso agosto ci siamo lasciati con questo articolo in cui riportavo la notizia di un “inspessimento” dei controlli fiscali a livello nazionale (ed in Emilia-Romagna), in questi mesi ANCI e l’Agenzia delle Entrate non sono certo rimaste con le mani in mano, anzi…

Paradisi per peccatori

Come avevamo già visto nell’articolo citato nel cappello introduttivo, in finanza – soprattutto quella creativa – i peccatori non vanno assolutamente all’inferno, anzi, di solito loro – ed ancor più facilmente i loro patrimoni – finiscono nei paradisi (fiscali).

E qual è il paradiso fiscale più amato dagli italiani?! Ma si, il santo protettore degli evasori: San Marino!

Entrato a settembre nella “White list” stilata dall’OCSE – l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico – da poco San Marino ha siglato oltre 2 dozzine di accordi sullo scambio d’informazioni con l’Agenzia delle Entrate italiane.

In ottemperanza al regolamento attuativo sul contrasto alle frodi fiscali firmato, i soggetti con partita IVA che intrattengono scambi monetari – in entrata ed uscita – con l’enclave romagnolo-marchigiana, sono tenuti a comunicarlo all’Agenzia delle Entrate, fornendo i dati relativi ai soggetti effettuanti l’operazione.

Riportando tutto a casa

Oltre all’azione mediatrice e regolatrice intrapresa con San Marino – parallela a quelle avviate con altri paradisi fiscali più o meno vicini –, la collaborazione tra ANCI ed Agenzia delle Entrate nata l’anno scorso ha dato i suoi frutti, generando un aumento del numero – ma soprattutto della qualità – delle segnalazioni delle evasioni fiscali, che a sua volta ha portato un aumento del 30% delle entrate nelle casse dell’Agenzia governativa.

In questi giorni altri comuni si stanno aggiungendo alla lunga lista dell’ANCI, rendendo i controlli sempre più mirati e capillari.

D’altronde la collaborazione con l’Agenzia delle Entrate non permette solo di porre un freno all’evasione fiscale, ma di conservare e soprattutto reinvestire la ricchezza territoriale – nazionale e territoriale – che altrimenti sarebbe emigrata all’estero, per sparire in qualche tortuosa spirale di scatole cinesi.

In calce un aggiornamento sui dati già visti nell’articolo precedente.

Salgono da 131 a 183 il numero di comuni dell’Emilia-Romagna coinvolti nell’iniziativa divisi tra [table id=2 /] Augurando buon lavoro agli addetti ai lavori,rimaniamo sintonizzati per nuovi sviluppi.