Posta Elettronica Certificata : ora è per tutti. Come funziona.
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Posta Elettronica Certificata : ora è per tutti. Come funziona.

Cosa si cela dietro l’acronimo P.E.C.?

Forse..Protezione Enti Caritatevoli?

Niente di tutto questo P.E.C sta per Posta Elettronica Certificata, la rivoluzione tecnologica voluta da Ministro Brunetta per semplificare, velocizzare e migliorare i rapporti tra cittadini e Pubblica Amministrazione.

Prima disponibile solo per aziende e professionisti, oggi la Pec (in pratica un indirizzo e-mail certificato, cioè con valore legale) è a disposizione di tutti i cittadini maggiorenni che dispongono di un codice fiscale (in tutto 50 milioni) per poter inviare comunicazioni alla pubblica amministratore con lo stesso valore legale di una raccomandata.

Per attivarla è necessario recarsi sul sito postacertificata.gov.it, iscriversi, attendere 24 ore e poi recarsi, entro 3 mesi, in uno degli oltre 6100 uffici postali abilitati con un documento di riconoscimento e il codice fiscale o il tesserino del servizio sanitario nazionale per completare l’attivazione del servizio.

Attivando la PEC (il servizio è facoltativo non obbligatorio) si potrà godere di una serie di servizi correlati come la possibilità di poter disporre dell’indirizzario delle caselle certificate della pubblica amministrazione. Se alcuni servizi sono gratuiti altri sono a pagamento come il calendario delle scadenze dei pagamenti e degli adempimenti o la notifica tramite, sms , telefono o posta cartacea della presenza di messaggi nella casella di posta.

La PEC presenta vantaggi e svantaggi. E’ più veloce, semplice ed immediata (le modalità di accesso sono le stesse di qualsiasi altra posta elettronica e vi si può accedere da qualsiasi computer connesso ad internet) ma non rappresenta al tempo stesso uno standard internazionale (si tratta solamente di un insieme di regole e di norme solo italiane) e non è obbligatoria, potendo essere sostituita da un  indirizzo di posta elettronica basato su analoghe tecnologie che certifichino la data e l’ora dell’invio e della ricezione delle comunicazioni e l’integrità del contenuto delle stesse.

La PEC rischia inoltre di trasformarsi, a causa della burocrazia, dei disservizi, del divario tecnologico e della mancanza di adeguate infrastrutture telematiche nell’ennesima rivoluzione mancata o nell’ennesimo spreco di denaro pubblico. Al tempo stesso rappresenta però un encomiabile tentativo di avvicinare cittadini e pubblica amministrazione, una dimostrazione pratica di come l’amministrazione digitale possa diventare, per tutti i cittadini, un realtà concreta di tutti i giorni.