Da “A” a “FINO A”
Quante volte vi è capitato di navigare su internet, trovare un filmato interessante su YouTube ma di dover aspettare più della stessa durata del filmato, perché si caricasse? E che dire di chiacchierate su Skype con segnale altalenante e download – ovviamente legali – dall’attesa infinita, a causa di una portante ridicola?
Ciò accade – e oltre agli utenti più smaliziati se ne stanno accorgendo anche i profani – perché i provider ADSL – Telecom, Vodafone, Tiscali, Fastweb, ecc – stanno sempre più aprendo il mercato della banda larga, senza però garantire alcun limite minimo alla sua “portanza”.
Anche se ai più esperti sembrerà un ovvietà, ci sono ancora molti consumatori che non sanno – o non si preoccupano di sapere – che i loro contratti ADSL “A” 7 o 20 Mbps (Megabit per secondo), in realtà sono contratti “FINO A” 7/20 Mbps.
Cosa vuol dire?
Che, per esempio, mentre l’ignaro e beato utente paga per avere un servizio da 7Mbps, velocità tale da consentire il download di un film da 700MB in circa 15 minuti , in realtà tale larghezza di banda viene limitata da tante variabili – tra cui contano: le condizioni del doppino telefonico, la distanza dalla centralina, ecc – che si tramutano in una limitazione della banda e che trasformano quel “A 7Mbps” in “FINO A 7Mbps”.
Intanto gli utenti non pagano “FINO AL” costo dell’abbonamento, ma ESATTAMENTE il costo dell’abbonamento.
Qualità del Servizio
In questo panorama dove si paga per avere una Ferrari che arriva “FINO A” 300Km/h, ma che in realtà ha le prestazioni di una 2 cavalli, si sta finalmente muovendo qualcosa e i provider ADSL stanno cominciando a sfornare le prime offerte a velocità minima garantita.
La bella notizia quindi è proprio questa, chi fin’ora non poteva fare altro che ingiuriare su qualche divinità pagana, oltre che sul buon nome del proprio provider, adesso può far riferimento ad un valore minimo dichiarato, sotto al quale l’operatore s’impegna a non scendere, pena rescissione del contratto.
Tali valori sono di 2,1Mbps per le ADSL 7Mbps di Telecom, Vodafone e 2,8Mbps di Tiscali, mentre per quelle da 20Mbps ci sono le offerte di Telecom a 7,2Mbps, Tiscali 13,4Mbps e Fastweb a 20Mbps.
Recependo la delibera di – addirittura – due anni fa dell’Agcom, gli operatori stanno finalmente correndo ai ripari, offrendo tali garanzie legate ai propri contratti. Dall’altra parte della barricata, gli utenti saranno dotati di “un software a valenza legale e scientificamente fondati” per poter verificare la qualità del servizio loro fornito e segnalare le eventuali negligenze dei propri provider.
Purtroppo non sono tutte rose e fiori e se da una parte gli utenti hanno acquisito un nuovo diritto, dall’altra c’è da segnalare che tali offerte riguardano solamente le ADSL a consumo, cioè quelle in cui l’utente paga per il solo tempo passato “online”, contrariamente a quanto avviene per quelle forfettarie, che rimangono sempre connesse e sulle quali ancora non è stato mosso alcun passo.
Aspettando di vedere novità su questo fronte, ecco un’utile tabella di confronto delle principali offerte degli operatori e delle loro velocità minime.
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