Un tuffo nella giungla.
Il mercenario Royce (Adrien Brody) si risveglia all’improvviso mentre sta precipitando verso una giungla. L’uomo comunque indossa uno strano paracadute che riesce ad aprirsi solo a pochi metri dal suolo. Royce non riesce così ad evitare una brutta caduta che lo lascia a terra privo di sensi. Al suo risveglio si ritrova in una strana giungla, popolata da piante sconosciute.
Royce non è però solo: ben presto fa la conoscenza di altri uomini (nell’ordine Couchillo, un narcotrafficante colombiano; Nikolay, uno Spetsnaz russo; Isabelle, una soldatessa cecchino dell’esercito israeliano: Mombasa, un guerrigliero della Sierra Leone; Stan, un condannato a morte instabile; Edwin, un medico e Hanzo, un killer della Yakuza giapponese) che come lui si sono ritrovati, senza un’apparente spiegazione, nella stessa giungla.
La riserva di caccia.
Il gruppo, alla ricerca di risposte ai propri interrogativi (dove si trovano? e per quale motivo?), scopre ben presto di trovarsi su un pianeta alieno popolato da ignote creature. Di cui purtroppo sono le nuove prede..
Il pianeta è infatti un’immensa riserva di caccia dei Predators, una razza aliena che scarica qui le prede catturate su e giù per l’universo. Prede che poi si diverte a cacciare e uccidere. Il “gioco” alieno ha lo scopo di migliorare le capacità predatorie dei Predators e si conclude generalmente con l’uccisione della “selvaggina” e la conquista di macabri trofei.
Lotta per la sopravvivenza.
Gli esseri umani, armati di mitragliatrici, fucile e pistole, incominciano così una spietata lotta per la propria sopravvivenza con i Predators, più forti, meglio armati e capaci di mimetizzarsi con l’ambiente circostante. Royce e compagni si ritrovano così a combattere una battaglia apparentemente senza speranza, impossibilitati a ritornare a casa e braccati da crudeli creature aliene. E, abituati a lottare l’uno contro l’altro sulla Terra, sono costretti a collaborare l’uno con l’altro, per sopravvivere.
Nella giungla fanno conoscenza di Noland, un altro essere umano sopravvissuto incredibilmente su questo ostile pianeta per molti anni. Noland si nasconde in un vecchio laboratorio alieno ma, a causa di anni di solitudine e di terrore, è mentalmente instabile (e anche pericoloso).
Un’imitazione del primo Predator?
La nuova pellicola dedicata ai Predators, seppur ben fatta e dai ritmi sostenuti, non aggiunge molto alla saga, iniziata nel lontano 1987 con il primo Predator. Ancora una volta i protagonisti si ritrovano in un giungla e sono destinati uno dopo l’altro a soccombere (tranne uno o due ovviamente).
Una figura interessante come quella di Noland, che richiama quella del colonnello Kurtz di Apocalypse Now, è poco approfondita e destinata ad occupare un ruolo minoritario all’interno della trama. Dove invece predomina quella del Mercanario Royce, alias Adrien Brody.
Ad ogni modo l’inizio ad impatto della pellicola, la sua ambientazione aliena, le figure delle prede e dei cacciatori e il continuo ribaltamento di questi ruoli e la lotta dei nostri protagonisti per mantenere la propria umanità garantisce al film una sua dinamicità, tutta da scoprire.
E apre un nuovo filone della saga, destinata forse a continuare non sulla terra ma su lontani pianeti alieni.