Un uomo maledetto.Il capitano** Solomon Kane** è un mercenario al soldo di Elisabetta I d’Inghilterra. In suo nome compie devastazioni e saccheggi, uccidendo il prossimo senza alcuna pietà. Per la sua crudeltà e avidità viene maledetto e le forze del male si apprestano ad appropriarsi della sua anima.
Solomon riesce a fuggire da queste ultime ma per evitare la morte è costretto a rinunciare a qualsiasi forma di violenza e a curare il proprio spirito in un convento inglese, la sua terra natale. Nel frattempo una banda di spietati cavalieri (e il loro capo) terrorizza la popolazione locale.
Solomon lascia il convento, conosce una coppia in partenza per il nuovo mondo con i propri figli e in breve tempo si affeziona alla nuova inaspettata compagnia. Ma per difenderla dovrà imbracciare nuovamente le rami e rischiare così la propria vita.
Botte e crocifissi.
La pellicola da una parte è imperniata da un certo spiritualismo (Solomon Kane viene addirittura crocifisso) dall’altra da pura violenza. Prima il protagonista uccide per appagare la propria crudeltà poi per salvare la propria anima e degli innocenti.
Nella sua ricerca della redenzione Solomon scava inoltre nel suo passato, macchiato da un terribile incidente. Per salvare se stesso il protagonista infatti dovrà fare i conti anche con i propri scheletri celati nell’armadio.
Solomon Kane, nonostante si dilunghi oltre il dovuto, complessivamente riesce ad attirare l’attenzione dello spettatore ma non ad esaltarlo. Meglio allora riguardare il buon vecchio Van Helsing.