Per la rivoluzione digitale bisognerà attendere ancora un po’.
Già dal 3 agosto però saranno a regime molte novità telematiche, dalle procure alle copie conformi, destinate a semplificare la vita di cittadini e imprese.
Per l’entrata in scena del rogito “online” serviranno alcuni decreti attuativi che il ministero della Giustizia sta mettendo a punto e che dovrebbero essere pronti per la fine dell’anno.
Dall’anno prossimo perciò si potrà scegliere di rogitare online, oggi il venditore e l’acquirente che risiedono in città diverse devono comunque incontrarsi affinché il notaio ne comprovi la volontà.
Quando saranno emanati i decreti attuativi sarà possibile per venditore e acquirente recarsi da un notaio nella propria città e rogitare a distanza. Ciascuno dei due notai certificherà la firma di una delle due parti e invierà attraverso il canale telematico l’atto al collega. Infine, il rogito sarà trasmesso all’archivio unico con le stesse garanzie che oggi offre il formato cartaceo. La spesa non raddoppierà, ma sarà divisa fra i due notai.
Dal 3 agosto saranno applicabili, le norme del Dlgs 110 relative al rilascio delle copie, all’attestazione di conformità di copie di documenti formati su qualsiasi supporto e la rettifica degli errori mediante certificazione dello stesso notaio.
In sostanza, gli atti che possono essere rilasciati dal notaio in originale (e che non devono essere custoditi), potranno avere la forma cartacea o informativa, dispiegando identici effetti legali. Una società potrà ottenere copia cartacea della contabilità informatica ovvero estratti su file delle scritture contabili sigillati con la firma digitale del notaio e inviarli via e-mail a tutte le proprie sedi. Mentre finora le copie cartaceee dei documenti dovevano essere spedite a mezzo posta. Analogo risparmio di tempo varrà per le procure. Dal 3 agosto le procure viaggeranno con la posta elettronica certificata.
Le semplificazioni telematiche presuppongono da parte dei clienti il possesso della firma digitale. Il prossimo decreto attuativo dovrebbe stabilirne modalità di assegnazione più spedite. In sostanza, tutti potranno sottoscrivere un documento informatico vergandolo con un semplice pin simile a quello per il bancomat. Sarà il notaio, come da ruolo, a certificarne l’autenticità.