Il nuoto, la passione di molti imolesi che però rischia di diventare sempre più difficile da coltivare vista l’inadeguatezza degli impianti della nostra città.
Proprio la scorsa settimana molte persone hanno accusato malori, attacchi alle vie respiratorie, bruciore agli occhi, giramenti di testa e malessere generale per l’eccessiva quantità di cloro presente nell’acqua della piscina comunale di Imola. Si è, infatti, verificato un guasto alla centralina che ha portato il livello di cloro a 1,8, quando il limite è di 1,5. Guasto o non guasto, il problema è che ci sono troppe persone che ogni giorno utilizzano l’impianto.
Sono anni che si parla di costruire una nuova piscina a Ortignola ma i lavori ancora non sono cominciati e non mancano le perplessità sull’utilità di costruire un impianto sportivo che sarebbe lo specchio di quello già presente anzi più piccolo (con sei corsie della stessa larghezza di 25 metri delle otto attualmente presenti al Ruggi).
Molto interessante invece l’idea lanciata dal consigliere comunale del Pdl Alessandro Fiumi di una copertura mobile della piscina esterna da 50 metri, per renderla utilizzabile anche d’inverno. Progetto che incontrerebbe anche l’interesse da parte della Federazione italiana nuoto.
Il progetto prevederebbe tremila metri quadrati di copertura con un’orditura di travi in legno lamellare ispirata ai principi della bioclimatica, impianto solare-termico che oltre alla piscina olimpionica per il nuoto, la pallanuoto e i tuffi fruirà di tutti servizi del vecchio impianto comprese palestre e spogliato.
I costi si aggirerebbero sui circa 3 milioni di euro, gli stessi previsti per la costruzione del nuovo impianto all’Ortignola, con la differenza che con il progetto della copertura si troverebbe facilmente finanziamenti regionali ed europei e trovando la sponsorizzazione dei privati con la federazione italiana nuoto anche grazie ai recenti successi dell’imolese Fabio Scozzoli.