Mario Monicelli**, l’ultimo grande regista del cinema italiano, è scomparso ieri sera intorno alle 21 all’età di 95 anni, precipitando dal quinto piano dell’ospedale romano “San Giovanni”.
Secondo fonti sanitarie Monicelli ha deciso di togliersi volontariamente la vita. Il celebre regista era ricoverato da qualche tempo nel reparto di urologia, per un tumore alla prostata in fase terminale.
Nella stanza dove era ricoverato Monicelli non è stato trovato alcun biglietto d’addio mentre il corpo senza vita del regista è stato rinvenuto dal personale dell’ospedale, a pochi metri dall’ingresso del pronto soccorso, disteso in un vialetto, accanto ad alcune aiuole.
Domani la salma del regista sarà prima portata al Rione Monti, dove abitava da anni, per l’ultimo saluto, poi alla Casa del cinema dalle 11 alle 17, dove resterà fino al 2 dicembre. Qui tutti coloro che vorranno potranno portargli un ultimo saluto e un ultimo ideale grande abbraccio.
Al suo attivo decine di film, numerosi riconoscimenti e premi (tra le altre cose anche una candidatura all’Oscar nel 1960 per il film La grande guerra) e un’intera vita dedicata alla settima arte.
Tanti i successi del celebre regista, dai_ I soliti ignoti_ del 1958 alla La grande guerra del 1959 con Alberto Sordi e Vittorio Gassman. O L’armata Brancaleone del 1966 e i primi 2 capitoli della trilogia di Amici miei.
Recentemente il regista era apparso alla trasmissione Raiperunanotte, aveva criticato i tagli alla cultura e gli stessi italiani, definiti pavidi, come ai tempi di Mussolini. Forse era stato anche troppo generoso.