Wikileaks, Assange torna libero. Proseguono intanto le rivelazioni.
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Wikileaks, Assange torna libero. Proseguono intanto le rivelazioni.

Julian Assange è libero. Dopo avere passato 12 giorni in isolamento ed essere stato liberato su cauzione, il fondatore di Wikileaks si trova ora in una villa di campagna nel Suffolk, 200 km a nordest di Londra (ma con l’obbligo di firma, il coprifuoco, il braccialetto elettronico e senza passaporto).

Assange era comparso volontariamente davanti alla polizia britannica per rispondere delle accuse mosse nei suoi confronti. Sulla sua persona infatti pesa un mandato di cattura internazionale per il presunto stupro e per due presunte molestie sessuali commesse nell’agosto del 2010 in Svezia.

Dopo la rivelazione dei file segreti Assange è accusato (e richiesto) ora da mezzo mondo. Lo Svezia ne ha richiesto l’estradizione, si è opposta alla sua scarcerazione e l’accusa di stupro e molestie sessuali (sull’estradizione si deciderà l’11 gennaio). Dagli Stati Uniti invece si cerca di formulare una possibile accusa di spionaggio o cospirazione. Per l’Australia invece la pubblicazione di materiale riservato statunitense non costituisce reato per la legge locale.

Lo “sputtanamento” della diplomazia internazionale, e in particolar modo di quella americana, ha irritato molti governi, Nazioni e capi di stato, ora accomunati forse dalla voglia di “fargliela pagare” e di zittirlo il più in fretta possibile. Ma anche numerose società e istituti bancari come MasterCard, Visa, Amazon, Paypal e Bank of America, hanno bloccato le transazioni finanziarie a favore del sito di Julian Assange.

Nel frattempo però continuano le rivelazioni. Eccone altre:

Gli abusi in Irlanda. Il Vaticano ha negato ai suoi uomini di testimoniare di fronte alla commissione chiamata a fare chiarezza sugli abusi dei sacerdoti sui minori in Irlanda.

La legge Romani. Il disegno di legge Romani suscita numerose critiche:

“Nonostante le rassicurazioni del Governo italiano, la legge è in bilico perché sembra essere stata scritta per garantire al governo abbastanza libertà da bloccare e censurare ogni contenuto web”.

“Se la legge passasse, potrebbe garantire una base legale per azioni contro gli operatori nel settore media che dovessero dimostrarsi in competizione, commerciale o politica, con esponenti del governo”.

“Berlusconi e Mediaset hanno usato il potere (per favorire i propri interessi) sin dai tempi di Bettino Craxi. Inoltre, questa legge creerebbe un precedente che nazioni come la Cina potrebbero copiare o usare come giustificazione nel porre un limite alla libertà di parola”.

L’iran e le telecomunicazioni. Tensioni tra Iran e Gran Bretagna dopo che Teheran ha bloccato il segnale satellitare dai paesi occidentali. L’ambasciata Usa e gli organismi britannici pensano a possibili ritorsioni, tra cui un’azione su Eutelsat (proprietario del satellite Hotbird) per bloccare a loro volta le trasmissioni iraniane.

Il caso Abu Omar. Secondo il settimanale tedesco Der Spiegel, gli Stati Uniti (tramite il loro ambasciatore e il loro segretario alla Difesa Robert Gates) nel 2006 fecero pressioni sul Governo Italiano per condizionare l’inchiesta italiana sugli agenti della Cia coinvolti nel sequestro di Abu Omar.

In u primo momento, gli americani si sarebbero mossi attraverso “canali diplomatici”, ma in seguito anche con “colloqui di alto livello con il primo ministro italiano Silvio Berlusconi”. Tra le richieste, quella di ottenere che i magistrati non spiccassero un mandato di cattura internazionale contro gli agenti Cia coinvolti nel sequestro di Abu Omar. Dal premier, stando almeno ai dispacci, i diplomatici Usa avrebbero avuto assicurazioni che il caso sarebbe stato seguito ‘con benevolenza”.

Il caso ha delle ripercussioni anche in Germania. Nel 2007 a Berlino venne intimato di non emettere mandati di arresto nei confronti di agenti Cia coinvolti nel sequestro e nella deportazione in Pakistan di un cittadino tedesco la cui unica colpa era quella di portare lo stesso nome di un sospetto terrorista.

“Il nostro intento non è minacciare la Germania”, spiegava nell’occasione un diplomatico americano, “ma di fare in modo che il governo tedesco valuti attentamente le implicazioni delle sue azioni. Visto cosa è successo all’Italia con Abu Omar?”

Gheddafi e l’infermiera. Nei suoi messaggi l’ambasciatore americano a Tripoli racconta che Gheddafi usa il botox ed è un vero ipocondriaco, tanto da filmare tutti i suoi controlli medici per analizzarli dopo con i suoi dottori. Suscita curiosità inoltre la vistosa infermiera ucraina dalla quale il leader libico non si separa mai.

Gli arabi e la guerra al terrorismo. I donatori sauditi restano i principali finanziatori di Al Qaeda, che pure ospita molte basi statunitensi. L’Arabia Saudita viene definito il peggior paese della regione per quanto riguarda la lotta al terrorismo. Mentre la Siria continua fornire armi,s empre più sofisticate, agli hezbollah libanesi.

Il nucleare Pakistano. Fin dal 2007 gli Usa hanno avviato azioni segrete, finora senza successo, per rimuovere da un reattore nucleare del Pakistan uranio altamente arricchito che “funzionari americani temevano potesse essere utilizzato per un ordigno non lecito”.