Il Mare a Sassoleone
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Il Mare a Sassoleone

Il Mare a Sassoleone

Lui è chiunque, barbiere e falegname di una Sassoleone fantastica, in quella “terra di mezzo” che è l’inconscio, dove il tempo, da flusso inarrestabile, scroscia in una cascata capace di rimescolare passato e presente e di dar vita ad una dimensione tanto onirica quanto reale.

La storia raccontata dal dinamico duo Bacchi-Lanzoni - già conosciuti per il docu-film “Accadde a Sassoleone” - ne “Il Mare a Sassoleone” affonda le proprie radici in questo fertile ambiente, in cui il reale si macchia di fantasia e l’inconscio completa quello che la realtà non riuscirebbe a comunicare.

In questo sogno ad occhi aperti, l’innominato protagonista - interpretato da un ottimo e inaspettato Massimo Bianconcini - racconta e si racconta tramite storie, burle e pensieri ad alta voce, in bilico tra ironia, filosofia e, perché no, tradizione popolare.

Il nostro ha un unico, grande desiderio, conquistare l’amore della donna della sua vita, conosciuta ai tempi delle elementari e che tutt’ora lo considera il suo migliore amico e confidente.

Pur rimanendo in contatto con lui, la donna ha dovuto lasciare Sassoleone da giovane per seguire il proprio sogno di diventare una pianista di successo. Questo la porta a girare tutto il mondo, mentre il paziente - e sottostimato - protagonista conduce la propria vita nel piccolo paese natio.

Il secondo album è sempre più difficile

Ad essere precisi questo è il terzo film della coppia, contando il docu-film di esordio sui “Fuori Servizio” – gruppo storico Sassoleonese – ma, un po’ per parafrasare il “Capa” e considerando la prima produzione come l’esperimento numero 0, possiamo definire “Il Mare a Sassoleone” la prova numero 2.

Frivolezze a parte, torniamo al film e alla – personalissima – critica.

Al primo tentativo su un film “effettivo”, il duo si concentra su una storia d’amore non corrisposto e sull’importanza di vivere una vita piena assecondando e capendo il proprio essere.

Il tutto in un affascinante quanto incessante gioco di nonsense “morbido”, che sfida lo spettatore a non fermarsi alla prima visione e lo spinge a scovare i piccoli ma numerosi dettagli d’inquadratura, di colore o d’intonazione – molte parti sono in dialetto sottotitolate – che compongono il quadro psicologico dell’irresistibile protagonista.

Il montaggio è leggero e dinamico, benché si conceda qualche scivolone sui cambi di scena ma considerando la produzione ultra-low budget – niente sovvenzioni o sponsorizzazioni di sorta –, il livello generale della pellicola rimane molto alto, anche grazie all’utilizzo sapiente di ambienti, inquadrature e tecnologie – una su tutte, la ripresa del campanile di Sassoleone sulla scogliera.

Per informazioni su dove reperire e vedere il film potete inviare una mail a info@fuoritempo.tv