Era il lontano 1997, nel cuore della Silicon Valley quando, alla fine di una conferenza, il futuro fondatore di Google, Larry Page, volle approfondire l’idea di un docente universitario italiano Massimo Marchiori. I due parlarono a lungo. Da quell’incontro nacque Google.
In questi anni Marchiori ha rifiutato offerte di lavoro negli Stati Uniti da parte tra gli altri di Google, Microsoft, Yahoo! per rimanere a insegnare nella sua università, a Padova. Lo hanno cercato in tanti: Google, Microsoft, Yahoo!
Ma lui, l’inventore dell’algoritmo che fa girare il mondo online, è rimasto in Italia per svilupare il motore di ricerca di terza generazione, basato sull’interazione delle persone con il sistema.
Il nuovo motore di ricerca si chiamerà Volunia e tutti coloro che sono curiosi di provare in anteprima il nuovo motore di ricerca, possono partecipare al test che precederà il lancio del nuovo motore di ricerca.
Marchiori assicura che Volunia sfiderà Google non con un algoritmo più veloce, o migliore. Semplicemente con un algoritmo diverso.
Il nuovo motore di ricerca sarà del tutto italiano. L’idea infatti è nata nel 2007, dall’incontro di Massimo Marchiori con Mariano Pireddu, imprenditore sardo che vanta una ventennale esperienza nel mercato delle telecomunicazioni e di Internet che ha investito milioni di euro nel progetto, senza dover ricorrere all’aiuto di capitali esteri. Marchiori ha scelto i suoi studenti migliori dell’università di Padova per realizzare l’idea. I server che ospiteranno Volunia sono prodotti da una società italiana - che fornisce il Cern di Ginevra - e ospitato dai data centre di Tiscali, in Sardegna.