Farmacisti, benzinai, avvocati e autotrasportatori, tutti in sciopero il prossimo mese. Il premier Monti con il suo decreto sulle liberalizzazioni è riuscito a compiere un’impresa non facile : unire l’Italia. Quelle delle proteste però.
I primi a incrociare le braccia dovrebbero essere proprio i farmacisti, con la chiusura per l’intera giornata delle farmacie private aderenti a Federfarma il 1 di febbraio.
A seguire dovrebbe essere il turno degli autotrasportatori, di nuovo in piazza dopo i blocchi autostradali che hanno provocato nei giorni scorsi tanti disagi. Trasportounito conferma lo stop delle bisarche a partire da lunedì 6 febbraio fino alla mezzanotte del 10. Gli stessi autotrasportatori potrebbero poi fermarsi per altri 5 giorni a marzo.
Il 7 toccherà ai lavoratori di Telecom aderenti a Snater mentre il 9 saranno i dipendenti di Eutelia che aderiscono a Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil a scioperare per tutto il turno di lavoro.
Tra il 9 e il 12 di febbraio incroceranno le braccia, con diverse modalità, i medici di base. I medici di medicina generale del settore di assistenza primaria chiuderanno i propri studi il 9 e il 10 di febbraio dalle 8 alle 20, garantendo solo le prestazioni indispensabili, le visite domiciliari urgenti, le visite in assistenza programmata a malati terminali e le prestazioni di assistenza domiciliare integrata (ADI). I medici di continuità assistenziale non lavoreranno dalle 10 dell’11 febbraio alle 20 del giorno dopo. Quelli di emergenza sanitaria dalle 8 dell’11 febbraio alle 20 del 12 mentre quelli dei servizi territoriali il 9 e del 10 febbraio dalle 8 alle 20. In tutti i casi saranno garantite le prestazioni indispensabili.
Il 23 e il 24 febbraio sarà poi il turno degli avvocati con l’astensione dalle udienze civili, penali e dalle altre attività. In questi 2 giorni potrebbero essere organizatti stessi giorni i sit-it davanti alle Camere e a Palazzo Chigi, nonché occupazioni simboliche dei tribunali.
Ultimi ma non meno importanti i benzinai. Faib Confesercenti e Fegica Cisl hanno annunciato un pacchetto di dieci giorni di serrata. I dettagli della protesta non sono stati ancora decisi, non è esclusa la chiusura degli impianti tra la fine di febbraio e i primi15 giorni di marzo. La decisione veraa presa all’assemblea dei gestori che si terrà il 7 di febbraio.