Morta dopo test di intolleranza. Intanto Ebay blocca la vendita online di sorbitolo.
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Morta dopo test di intolleranza. Intanto Ebay blocca la vendita online di sorbitolo.

Dopo il caso della 28enne, Teresa Sunna, morta a Barletta dopo aver ingerito una fiala di sorbitolo comprata su eBay, il sito ha bloccato le vendite del prodotto in tutto il mondo.

Tuttavia ciò che è stato somministrato nello studio medico di Barletta, che ha provocato la morte della ragazza, e l’avvelenamento di altre due donne, scampate alla morte per un soffio, non era soltanto sorbitolo.

Che cos’è il sorbitolo?

Il sorbitolo è un normalissimo zucchero, un dolcificante, un analogo del saccarosio, che si estrae dalla frutta e che viene utilizzato in maniera intensiva in varie preparazioni dell’industria alimentare, ad esempio nelle caramelle e gomme da masticare, perché non favorisce la carie e trattiene l’acqua evitando così che l’alimento si disidrati a contatto con l’aria.

Viene utilizzato in ambito medico per effettuare test sulle intolleranze alimentari. Viene somministrato spesso proprio perché è una sostanza presente in molti alimenti. Se, dopo l’assunzione, la sostanza non viene metabolizzata dall’intestino ma finisce nel colon, essa produce un gas riscontrato con un test di respirazione.

La ragazza molto probabilmente non ha ingerito sorbitolo ma nitrito di sodio, una sostanza altamente tossica.

Sconvolta la famiglia della vittima. “Non riusciamo ancora a farcene una ragione, anche perché è una morte assurda”, spiega il fratello di Teresa Sunna. “Mia sorella - sottolinea - era andata a fare dei semplici test di intolleranza alimentare e invece è morta per questa sostanza che le hanno fatto ingerire”.

Il ministro della sanità ha detto che la questione è “seria” e pone due tipi di problemi: il primo sono gli acquisti online di farmaci, da cui “sarebbe bene astenersi”; il secondo è quello della dispensazione dei farmaci in un circuito parallelo al Servizio sanitario nazionale.

E’ la stessa Agenzia italiana del Farmaco (Aifa) a lanciare l’allarme: delle oltre 40mila farmacie aperte online, sono pochissime quelle legali, appena lo 0,6%, con un altro 2% potenzialmente legale. In sostanza, il 98% delle farmacie online è illegale.