Da bravo fan di “Che tempo che fa” per questa estate mi sono dato alla lettura dell’ultimo libro del vice-direttore de La Stampa, Massimo Gramellini.
Non sono un amante di autobiografie ma come ha precisato l’autore si tratta di un romanzo autobiografico e non di un’autobiografia.
Trama
“Fai bei sogni” è la storia di un segreto celato in una busta per quarant’anni. La storia di un bambino, e poi di un adulto, che imparerà ad affrontare il dolore più grande, la perdita della mamma, e il mostro più insidioso: il timore di vivere.
“Fai bei sogni” è una frase che lei gli diceva da bambino e lui si trascina addosso cercando quei sogni che lentamente sembrano realizzarsi, smettendo di cercare qualcuno che avrebbe sostituito la madre.
Siamo di fronte ad un romanzo che ti apre il cuore. Un romanzo bello, dolce, sincero e d’impatto.La storia autobiografica è lineare e raccontata in prima persona, seguendo un preciso ordine cronologico.
La scrittura è chiara e il linguaggio semplice. Una storia raccontata in modo delicato e ironico senza però mai cadere nel patetico, anzi, con molto tatto.
“Fai bei sogni” è dedicato a quelli che nella vita hanno perso qualcosa. Un amore, un lavoro, un tesoro. E rifiutandosi di accettare la realtà, finiscono per smarrire se stessi. Un libro che consiglio per chi ha voglia di una lettura leggera capace di far suonare le corde del cuore.