Altro giro altro regalo stipendio.
Apple sforna il nuovo iPhone, rivoluzione o evoluzione della specie?
Sua maestà l’iPhone 5
Dopo l’usuale cascata di rumors pre-presentazione – che mai come in questo caso hanno saputo vedere e prevedere – finalmente il 12 Settembre Apple ha alzato il sipario e presentato al mondo l’ultimo nato della casata della Mela. Ora, a quasi una settimana di distanza e con una stima di oltre 2 milioni di ordini registrati in appena 24 ore dalla messa in pre-ordine, diamo uno sguardo più da vicino a cosa propone il menù in quel di Cupertino – con tanto di rima baciata.
Il motto delle presentazioni dei nuovi iPhone è:
l'iPhone più [_inserire aggettivo_] di sempre.
E anche in questo caso i “più” si sprecano, il nuovo iPhone è più leggero – 112g –, sottile – 7.6mm – e veloce, con un nuovo processore dual-core chiamato A6 che sta sbalordendo il mercato per le incredibili prestazioni che raggiunge.
In più l’iPhone 5 segna il definitivo abbandono da parte di Apple degli schermi a 3,5” dei precedenti dispositivi per passare ai 16:9 – widescreen – del nuovo a 4” – sempre retina – che promette meraviglie. Il salto è “epocale” tanto che tutte le “vecchie” applicazioni avranno i tipici “fascioni” – da film – finché non ne verrà sviluppata la versione apposita per la nuova risoluzione.
Benché interessi a meno del 10% dei – fortunati? – possessori del nuovo iPhone, il 5 supporta le nuovissime reti LTE – Long Term Evolution, l’ultimo standard della tecnologia cellulare – oltre alla relativamente nuova tecnologia Wi-Fi 802.11N. Va detto che, riguardo all’LTE, ci sono alcuni problemi di compatibilità tra le reti USA – per le quali è stato sviluppato il nuovo iPhone – e quelle Europee, tanto che solo pochi operatori potranno offrire una copertura LTE in Europa, tra cui 3 Italia nel Bel Paese.
Proseguendo, troviamo una nuova batteria che garantiscono supererà le 225 ore in standby – o 10 ore di riproduzione video – e una fotocamera da 8 megapixel – come quella dell’iPhone 4s – ma che, pur essendo stata ridotta ai minimi termini per rientrare nei succitati 7.6mm di spessore, fa registrare un generoso aumento di luminosità sia negli scatti di giorno e – soprattutto – in quelli con scarsa luminosità. In più Apple promette di aver ridotto del 40% il tempo di scatto di una foto, aggiungendo inoltre la modalità “Panorama” tra le opzioni di scatto.
A chiusura di quest’orgia tecnologica avanguardista, la ciliegina sulla torta: Lightning – fulmine –, il nuovo connettore che manda in pensione il vecchio dock da 30pin e che farà la gioia dei milioni di utenti che, cominciando dall’iPhone 3G, hanno accumulato accessori di ogni tipo – docking station, autoradio e macchine del caffè – compatibili col vecchio connettore.
Fatto 30 si fa anche 31 e, insieme a Lightning, l’utente potrà accaparrarsi un fantastico adattatore Lighning-30pin alla modica cifra di 30$ (probabilmente tradotta pari-pari in Euro). Noblesse Oblige.
iOS 6
Al rinnovato comparto hardware si accompagna la nuova versione di iOS, il sistema operativo dei dispositivi mobili della Mela che è arrivato alla versione 6.
Tra le tante features introdotte si trovano la nuova versione dell’applicazione Mappe, che non si appoggia più a Google Maps e introduce sia le istruzioni Turn-by-Turn che la visualizzazione in 3D.
In più, un’ancor più forte integrazione dei social network – Twitter e Facebook –, Passbook – un “portafoglio” virtuale per gift card, biglietti aerei, ecc. – e, finalmente, Siri in Italiano.
E dov’è la rivoluzione? Risposta corta: Non c’è.
Risposta lunga: Apple ha abituato i suoi utenti ad aspettarsi una “rivoluzione” tra una generazione e l’altra di iPhone. Era successo dalla prima versione dell’iPhone al iPhone 3G, tradizione confermata in seguito col 4, ma in questo caso la “rivoluzione” ha dovuto lasciare il passo all’evoluzione. L’iPhone 5 risulta essere una versione ancora più estrema, limata e raffinata dell’iPhone 4S – a sua volta perfezionamento del 4 –, diventandone di fatto l’evoluzione, ma senza introdurre quelle componenti “avveniristiche” a cui aveva abituato Apple in precedenza.
C’è chi addita questo approccio “conservativo” alla mancanza di Jobs, chi al fatto che Apple comincia a risentire del peso della perfezione, accumulato in questi anni. Fatto sta che, innovando – poco – e perfezionando – tanto –, mentre la concorrenza si perde in pubblicità comparative e cause legali, la Apple registra i succitati 2 milioni di pre-ordini nelle prime 24 ore di apertura.
Perché il nuovo iPhone è comunque:
**Il migliore iPhone di sempre.**