Shakhtar Donetsk, ovvero come fregarsene della sportività
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Shakhtar Donetsk, ovvero come fregarsene della sportività

Il concetto di sportività? Non chiedetelo allo Shakhtar Donetsk, che ieri sera in casa dei danesi del Nordsjælland ha rimediato una vera e propria figuraccia. Avvenuta per di più in Champions League, non in un campetto di periferia, ma in quella competizione che dovrebbe essere il tempio del rispetto e della sportività (a proposito, cosa ne penserà monsieur Platini?).

Il fattaccio va in campo al quinto turno del girone E di Champions. In campo i i danesi, già eliminati, e lo Shakhtar Donetsk, ancora in corsa per la qualificazione anche se può guadare i rivali del Chelsea e della Juventus dall’alto della classifica. Proprio allo Juventus Stadium in contemporanea si confrontano le avversarie degli ucraini.

Sul campo danese va in scena un risultato a dir poco inaspettato in quanto i padroni di casa a metà del primo tempo stanno vincendo per 1 a 0. Al 26’ però, sfruttando una palla a due calciata da un suo compagno verso la porta avversaria in seguito a un’interruzione del gioco, Luiz Adriano s’invola verso la porta e segna il pareggio ad avversari immobili.

Il brasiliano subito dopo torna a centrocampo tra l’incredulità dell’intero stadio, difendendosi con un innocente quanto ridicolo “Cosa ho fatto di sbagliato?”. Come se non bastasse i compagni di squadra non fanno subito segnare i danesi tra le proteste dello stesso Nordsjælland.

Alla fine dell partita lo Shakhtar Donetsk dilagherà per 5 a 2 ma rimane il gestaccio antisportivo, compiuto tra l’altro quando i danesi stavano vincendo per 1 a 0 e la Juventus stava pareggiando a Torino, punteggio che le permetteva di balzare in testa alla classifica. Un gesto innocente ma che di certo ha tolto, nell’immediato, le castagne dal fuoco ai giocatori ucraini.

Da segnalare il comportamento esemplare dei giocatori danesi che nonostante il fattaccio non hanno iniziato una rissa (in Italia come minimo sarebbe venuto giù lo stadio). Qualcuno  invece vada a insegnare agli ucraini il concetto di sportività.