Impaginazione! Chi era costei?
L’Arte di Farsi Leggere
Se blogging ed editoria personalizzata sono un fenomeno del lustro appena trascorso, teoria e pratica di presentazione dei contenuti al lettore – in una parola, l’impaginazione – sono vecchie tanto quanto la scrittura stessa che, ripercorrendo i secoli, è passata dalla scrittura amanuense ai caratteri mobili fino alla composizione elettronica e, per tornare a noi, all’editoria digitale che oggi troviamo in siti e blog.
Fatto interessante è che, pur cambiando supporto e metodo di rappresentazione dei caratteri, le regole di base del buon _impaginatore _rimangono le stesse, che si tratti di un articolo di giornale, di una ricetta di cucina o di un libro di divulgazione scientifica.
Vediamo alcune dei principali accorgimenti per una buona composizione del testo. Non ci esimerà dallo scrivere un testo scorrevole e “correggiusto”, ma almeno renderà l’esperienza dei nostri lettori più piacevole.
La struttura
La base per qualsiasi impaginazione è la definizione di una struttura appropriata al contenuto.
Lo spazio tra le righe o meglio, tra i paragrafi, è la soluzione per colmare il vuoto espressivo tra scrittura e comunicazione verbale che, al contrario della prima, può avvalersi del dinamismo dettato dall’incedere dell’oratore. Il testo è il vostro spartito e gli spazi tra le righe sono il mezzo attraverso cui rappresentare argomentazioni, pause e cambi di soggetto.
Unite le frasi che riguardano lo stesso argomento. Create paragrafi internamente consistenti e usate lo spazio di una riga vuota per distinguere gli uni dagli altri.
Non ammassate il testo, se volete inserire più contenuti nella stessa pagina manteneteli a debita distanza l’uno dall’altro. L’impaginazione degli articoli di giornale ne sono un buon esempio.
Distanza tra le righe
Altro fattore lasciato “al caso” è l’altezza delle righe o meglio, la distanza tra due righe successive.
Anche in questo caso la regola di base è usare uno spazio uguale a 1 volta e mezzo quella dei caratteri – o il 150% dell’altezza verticale del carattere, in percentuale. Anche in questo caso si tratta di definire la densità del testo per facilitare la lettura e la “navigazione” del testo da parte del lettore. Linee troppo distanti tra loro “rompono” la struttura dei paragrafi e rendono difficile interpretarne il contenuto. Allo stesso modo, linee troppo dense affaticano l’occhio che cerca di focalizzare una sola linea per volta.
Lunghezza delle righe
La lunghezza delle righe di un testo passa spesso in secondo piano rispetto a design e utilizzo di spazi, ma è dimostrato che un numero appropriato di caratteri per riga faciliti la lettura dei paragrafi mentre un numero troppo alto o basso distoglie l’attenzione del lettore dal contenuto per cercare di decifrarne il contenitore.
Esistono regole matematiche che relazionano larghezza e densità dei caratteri per riga. Corbellerie algebriche a parte, possiamo avvalerci di una regoletta spannometrica che stima la densità di caratteri per riga tra i 50 e gli 80. Tutto il resto è prova.
Una guida interattiva
Quelle sopra riportate sono solo alcune delle regole per una buona impaginazione, ma più delle regola è tramite l’esperienza diretta che si possono fare proprie queste tecniche. A tal uopo Tommi Kaikkonen, studente presso la Aalto School of Business di Helsinki e sviluppatore web per passione, ha creato una guida interattiva alla formattazione tipografica che tramite brevi spiegazioni ed esempi interattivi permette al lettore di giocare con spazi, dimensioni, densità, etc.
E’ il caso di dirlo: Buona Lettura!