Fiscal Cliff, raggiunto l'accordo. Obama evita il baratro fiscale
Il Gorgonauta Il Gorgonauta

Fiscal Cliff, raggiunto l'accordo. Obama evita il baratro fiscale

Repubblicani e Democratici hanno raggiungo un accordo sul Fiscal Cliff, evitando così agli Stati Uniti una profonda recessione economica. Il via libero definitivo della Camera statunitense è arrivato alle 11 del mattino (le 5 in Italia), dopo una maratona lunga 80 ore che ha tenuto con il fiato sospeso il mondo intero.

La legge prima è stata votata al Senato, a maggioranza democratica, poi alla Camera, a maggioranza repubblicana. Qui si è arenata, con i conservatori divisi sul difficile equilibrio tra tagli alla spesa pubblica e aumenti delle tasse. Per risolvere l’impasse è intervenuto direttamente il vicepresidente Joe Biden e alla fine, in extremis, è stato raggiunto un accordo.

L’accordo prevede più tasse per i ricchi (aumenta dal 35% al 39,6%, l’aliquota per le persone che guadagnano più di 400 mila dollari l’anno e per le famiglie i cui guadagni superano i 450 mila dollari l’anno) e il mantenimento di alcune agevolazioni per le fasce più deboli, come disoccupati (le agevolazioni per i disoccupati di lungo periodo vengono estese fino alla fine del 2013), studenti e famiglie numerose (i crediti di imposta per chi ha figli e per gli studenti che devono pagare il college vengono estesi per cinque anni).

L’accordo raggiunto però è solo parziale in quanto non risolve il nodo dei tagli alla spesa pubblica, che vengono rinviati di due mesi e rimpiazzati con le nuove entrate e con tagli mirati in alcuni settori come quello della difesa.

La legge si conferma un grande successo per Barack Obama che, di fronte agli americani, ha dimostrato di poter mantenere le promesse di tassare di più i ricchi e salvaguardare la middle class statunitense. L’accordo evita anche all’economia americana la recessione: se non fosse stato raggiunto, dal 1 gennaio sarebbero partiti  in automatico tagli alla spesa pubblica per 1200 miliardi in dieci anni e un aumento generalizzato del 2% delle tasse per tutti i lavoratori, tutto in virtù dell’intesa siglata lo scorso luglio per ridurre il debito americano, arrivato alla cifra record di 16.400 miliardi di dollari.