Nella capitale cinese lo smog ha raggiunto livelli record. Nei giorni scorsi l’indice delle polveri sottili è salito fino a 456 microgrammi di PM 2.5 per metro cubo, quando la soglia di sicurezza è di 300. Alcune centraline avrebbero addirittura registrato valori oltre 700 microgrammi.
Le autorità cinesi hanno invitato i cittadini a rimanere in casa il più possibile, almeno fino a quando i valori non torneranno ad abbassarsi. L’inquinamento ha provocato difficoltà anche nei trasporti aerei (molti i voli annullati o in ritardo per la scarsa visibilità) e la chiusura di 20 tra strade e autostrade.
Per giorni Pechino è rimasta avvolta da una cappa irrespirabile mentre sono ormai tantissimi i cittadini cinesi che preferiscono girare per le strade della capitale con la mascherina per evitare di incorrere in malattie respiratorie.
L’amministrazione di Pechino ha varato in via straordinaria un piano anti inquinamento per ridurre le emissioni dell’industria pesante del 30%, interrompendo per diverse ore anche la produzione di importanti fabbriche e l’attività di 28 cantieri edili.
L’aria è considerata di buona qualità se l’indice delle polvere sottili non supera i 50 microgrammi mentre sopra i 300 scatta l’allarme per la salute e l’invito alla popolazione a ridurre al minimo le attività all’aperto. A Pechino vivono 20 milioni di cinesi. Secondo uno studio dell’università della capitale e di Greenpeace sarebbero migliaia ogni anno i cittadini cinesi a morire per cause riconducibili all’inquinamento atmosferico.