Prima il Giappone, poi gli Stati Uniti e l’India, ora l’Unione Europea. I Boeing 787 Dreamliner sono rimasti a terra in tutto il mondo per motivi di sicurezza. L’incidente che ha fatto scattare lo stop è avvenuto ieri in estremo oriente quando un Dreamliner della compagnia aerea Ana ha dovuto effettuare in Giappone un atterraggio d’emergenza a causa di un guasto a una batteria.
Il Boeing aveva a bordo 129 passeggeri e 8 membri di equipaggio ed è atterrato a Takamatsu, in Giappone. Sull’aereo si è sprigionato del fumo e il comandante ha ricevuto un messaggio di errore proveniente da una batteria. Durante l’evacuazione alcuni passeggeri si sono feriti leggermente. Il guasto non è che l’ultimo di una lunga serie tra principi d’incendio, perdite di carburante, problemi ai freni e la lesione del finestrino della cabina di pilotaggio.
In seguito al nuovo incidente, la compagnia area giapponese ha deciso di lasciare al suolo per un’ispezione tutti i suoi 17 Boeing 787 Dreamliner e lo stesso ha deciso di fare la sua concorrente, la Japan Airline. Quest’ultima aveva già fermato due dei sette velivoli in suo possesso.
E’ stata l’Autorità dell’aviazione civile americana a ordinare lo stop ai voli, seguita poi dall’India (dove quattro dei sei velivoli di Air India sono già fermi a terra e non si muoveranno, gli altri due saranno lasciati a terra non appena raggiungeranno l’aeroporto) e dall’Agenzia europea per la sicurezza aerea.
Il Boeing 787 Dreamliner è entrato in servizio da poco più di un anno e degli oltre 800 ordinati all’azienda americana solo 50 sono stati consegnati alle varie compagnie aeree.