Il «programma complessivo» relativo all’acquisto da parte dell’Italia dei caccia F35 resta sospeso e «sarà definito nuovamente» dopo la stesura del Libro Bianco per la Difesa che definirà ciò che serve «per soddisfare le nostre necessità di difesa».“Per adesso ne prendiamo solo sei”. Queste le parole del ministro della Difesa, Roberta Pinotti oggi ad un’audizione davanti alle Commissioni Difesa di Palazzo Madama e di Montecitorio.
Tuttavia, ci ha tenuto anche ad evidenziare che la sospensione comporta_ “oneri non trascurabili e prospetta il rischio di causare effetti particolarmente negativi in termini di sostenibilità industriale”_
La questione F35 sarà ripresa dopo che verrà stilato il Libro bianco, dove verranno puntualizzate quali sono le necessità primarie per il nostro sistema di difesa. Ma rimane il fatto che la sospensione, secondo il ministro, creerebbe gravi danni allo stabilimento italiano coinvolto nel progetto: il sito industriale di Cameri (Novara).
In merito ai lotti già approvati, Pinotti ha ricordato che «mentre i lavori di allestimento del sito di Cameri sono ormai quasi completati, sono già state avviate le operazioni di assemblaggio dei primi velivoli italiani»: sono i mezzi del lotto numero 6 (tre velivoli da consegnare tra 2015 e 2016), mentre il lotto numero sette proseguirà come previsto con altri tre velivoli da consegnare nel 2016.
Qualora non fossero avviate le attività produttive successive a quelle dei lotti 6 e 7, inevitabilmente si andrebbe incontro “ad un peggioramento sostanziale della competitività dell’intero sito produttivo”. Ciò avrebbe una conseguenza molto negativa: le commesse degli altri paesi che hanno predisposto l’acquisizione degli F35 sarebbero dirottate verso gli stabilimenti degli Stati Uniti.