Si può condizionare l’umore delle persone tramite i social network? Si, dicono i ricercatori di Facebook. Noi l’abbiamo fatto!
Distributori di sentimenti
Il recente studio pubblicato da un gruppo di ricercatori di Facebook ha provato che è possibile modificare l’umore degli utenti semplicemente mostrando nelle loro news post a contenuto prevalentemente positivo o negativo.
La metodologia impiegata dai ricercatori è semplice. Facebook utilizza un algoritmo per scegliere quali post mostrare nelle news degli utenti. Valori considerati per stimare “l’interesse” che l’utente può avere negli altrui post sono l’affinità tra l’utente e l’autore/liker/commentatore del post, la quantità di like, di commenti, etc.
Ciò che i ricercatori hanno fatto, è stato selezionare poco meno di 700.000 utenti casuali ed utilizzare una versione modificata dell’algoritmo di selezione dei post, in modo da aumentare il numero di post contenenti termini positivi o negativi. Effettuata tale modifica, gli scienziati hanno monitorato per una settimana i post degli utenti selezionati. Il risultato è che gli scienziati hanno registrato un’effettiva polarizzazione dei post del campione considerato. Gli ignari tester soggetti a post positivi hanno pubblicato contenuti positivi nei loro post, così come quelli esposti prevalentemente a post negativi hanno variato, in negativo, il tenore dei propri stati.
Lo studio è senza dubbio interessante e dimostra due fatti. Il primo è che, pur mancando un’interazione diretta tra i produttori dei post e i “consumatori”, gli ultimi hanno subito un “contagio emozionale” – come lo descrivono i ricercatori – da parte dei primi. Il secondo è la prova statistica che i social network possono effettivamente influenzare l’umore dei propri utenti.
Ed è proprio questo il risultato più terrorizzante. Di fatto, i ricercatori hanno segretamente manipolato, con successo, le emozioni di quasi 700.000 persone. Un altro tassello che conferma quanto l’interazione assidua coi social network possa essere deviante per l’equilibrio mentale degli utenti. Altri studi in questa direzione hanno dimostrato come l’interazione coi social network possa dare assuefazione e portare alla depressione.
Dobbiamo aggiungere alla lista anche il lavaggio del cervello? Non necessariamente, soprattutto se, quando usiamo i social network, lo facciamo in modo “attivo”, cioè ci ricordiamo di come la quantità, l’ordine ed il tenore dei contenuti che leggiamo possono influire sul nostro umore.
Vi è venuta la pelle d’oca pensando di poter essere stati usati come cavie da laboratorio per l’esperimento? Pensate allora a quanto male potrebbe aver fatto questo studio ad utenti che soffrono o sono sull’orlo della depressione.
Va bene la ricerca scientifica, ma non pensate che Skynet si stia prendendo troppe libertà?