L’epilogo è quello dei peggiori. Eyal Yifrah, 19 anni, Gil-Ad Shayer, 16, e Naftali Yaakov Frenkel, 16, i tre ragazzi israeliani spariti 18 giorni fa mentre facevano l’autostop, non torneranno più a casa. I loro corpi sono stati trovati vicino al villaggio di Halhul, a poca distanza da Hebron. Erano, come riferisce la tv Canale 10, sul terreno, non sepolti e seminascosti da cespugli. Le famiglie sono state avvertite e hanno riconosciuto i ragazzi grazie ai vestiti.
Il governo ha subito indetto una riunione d’emergenza che si è aperta con un momento di raccoglimento. Il principale sospettato del rapimento e dell’uccisione del tre giovani è Hamas e il governo israeliano non usa mezzi termini. Il ministro dell’edilizia Uri Ariel, esponente di spicco della destra radicale, ha detto che è necessario “colpire i terroristi senza pietà”. Il presidente della Commissione parlamentare per gli Esteri e la difesa Zeev Elkin ha aggiunto che la reazione di Israele deve essere la demolizione delle abitazioni dei loro assassini e la espulsione a Gaza di dirigenti di Hamas cisgiordani.
Il ritrovamento dei corpi rischia di riaccendere la tensione in Medio Oriente e di incrinare i rapporti tra israeliani e palestinesi. La scomparsa dei tre ragazzi è il primo incidente grave fra i due popoli da quando lo scorso 2 giugno si è insediato il governo di unità palestinese, sostenuto sia da al-Fatah che da Hamas.
Sul campo la situazione è già critica. Nei giorni scorsi, le forze israeliane, impegnate nella ricerca dei tre scomparsi, hanno ucciso almeno 4 palestinesi. Dopo la scoperta dei corpi, l’esercito israeliano ha poi messo posti di blocco e ha chiuso l’intera zona intorno ad Halchlul, dove si sono focalizzate le ricerche. Nell’area sono scoppiati subito violenti incidenti. Ora molto dipenderà dalla risposta di Israele, una risposta che potrebbe riaccendere la polveriera medio oriente.