Wolfenstein: The New Order
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Wolfenstein: The New Order

Polonia. 1946. L’agente William J. Blazkowic si risveglia a bordo di un convoglio aereo diretto alla fortezza di Deathshead, lo scienziato nazista che ha rivoluzionato gli armamenti del Terzo Reich. Grazie alla malvagia genialità dello scienziato, i nazisti sono ormai prossimi a vincere la seconda guerra mondiale. L’attacco aereo rappresenta l’ultima possibilità per fermare la macchina bellica tedesca. Purtroppo però, i tedeschi aspettano gli alleati al varco e l’attacco si rivela un fallimento.

Lo stesso Blazkowic rischia la vita: dopo un incontro ravvicinato con  Deathshead, l’agente statunitense si salva buttandosi nell’oceano da una finestra del palazzo. Nella caduta una scheggia penetra  nel cervello, facendogli perdere conoscenza. Blazkowic, tramortito, viene tratto in salvo da alcuni pescatori di passaggio e portato in ospedale.  Ma i medici, vista l’impossibilità di curarlo, lo spediscono in un manicomio polacco. Qui rimane per i successivi 14 anni, accudito dalla premurosa Anya e con la mente persa nel vuoto.

1960. La struttura in cui si trova Blazkowic sta per essere chiusa dai nazisti. Di fronte alla visione di alcuni atti di brutalità, l’agente americano trova la forza di rinsavire e riabbracciare le armi. Il suo risveglio è però una doccia fredda: il mondo, a distanza di 14 anni, è profondamente cambiato. Nel 1948 i nazisti hanno vinto la guerra, estendendo il proprio dominio sull’intero pianeta. La bandiera rossa non sventola sul Reichstag, bensì la svastica è stata issata sulla Casa Bianca e sul Cremlino.

I nazisti hanno sganciato la bomba atomica su New York e nel 1954 sono sbarcati sulla luna. Il mondo è sotto la crudele tirannia del Terzo Reich e ogni forma di resistenza sembra essere svanita. Solo una manipolo di coraggiosi continua l’impari lotta nascondendosi nel sottosuolo di Berlino. Sarà compito di Blazkowic raggiungerli, per continuare a combattere dopo 14 anni di astinenza. D’altronde, l’agente americano sa fare una cosa sola (e gli riesce anche bene): uccidere nazisti.

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Il nostro eroe si imbarcherà così in una nuova estenuante avventura che lo porterà ai quattro angoli del globo e non solo, dai fondali marini al suolo lunare. Persino in un campo di concentramento. La crudeltà è infatti un elemento comune in Wolfenstein: The New Order e non poteva certo essere altrimenti in un mondo governato dai nazisti. Da terribili esperimenti medici, all’uccisione indiscriminata di tutti i pazienti di un manicomio (con tanto di colpo alla nuca), la violenza non conosce confini. Lo stesso Blazkowicz non ne è immune, trasformandosi in un macellaio armato di motosega pronto a fare pezzi un ufficiale tedesco.

Se c’è comunque un elemento che distingue l’ultimo capitolo di Wolfenstein dai più recenti sparatutto, oltre a contesto e personaggi, quello è sicuramente la durata: 16 missioni complessive, alla faccia di qualche ora di gioco in modalità single player. Il gioco coinvolge per la varietà di armi, ambientazioni e mezzi. Dalla sua anche la possibilità di compiere scelte in grado di modificare il corso della storia, assicurandosi così la possibilità di essere rigiocato una volta finito.

I talenti che si possono acquisire durante il gioco sono per certi versi inutili, ma comunque la pericolosità dei nemici è alquanto ridotta, visto che abbondano, sempre che si combatta fino a difficoltà media, munizioni e medicinali. Il discorso si complica mano a mano che ci si scontra con le armi meccaniche naziste. In questo caso una buona dose di razzi, bombe e granate è necessaria per abbattere i robottoni germanici. Con la barra della salute non si scherza: altro che ripristino automatico! La salute di Blazkowic si ripristina solo fino a un certo punto, se poi si va incontro a una pallottola nazista non c’è santo che tenga.

Infine la chicca: nel rifugio della resistenza sarà possibile divertirsi, anche se solo per pochi minuti, con l’omonimo videogioco del 1992. Un simpatico tuffo nel passato. A ricordarci l’illustre e famosissimo predecessore non mancano poi bei poster e immagini nelle camerate dei soldati nazisti. Che stavolta si vogliano prendere la rivincita?