Disclaimer. L’ansia fa parte della natura umana e provarla è la più naturale delle sensazioni. Alcune volte può diventare un problema che ha bisogno di essere curato da esperti, ma se si soffre di un repentino attacco d’ansia, le tecniche descritte sotto possono tornare utili per ritrovare la calma.
Misuratela e aspettate che diminuisca
Gli esseri umani – per (s)fortuna – non sono macchine fatte di zeri e uni, accesi e spenti.
L’ansia non è da meno.
Non esiste l’interruttore dell’ansia. Se ci pensate, anche in questo istante state provando ansia. Il fatto è che, se siete calmi e rilassati, la state tenendo sotto controllo e perciò potremmo attribuirle un valore compreso tra 0 e 1. Quando si è sotto stress, e.g., un esame, il livello di ansia sale, magari raggiungendo valori medio-alti, tipo 5-7. Se invece si è talmente “impanicati” che manca il respiro e ci si vuole rannicchiare in un angolo, potremmo assegnare all’ansia un valore di 9-10.
Capire il livello di ansia che si sta provando è fondamentale per gestirla. Se si riconosce di avere un alto livello d’ansia è buona pratica, innanzi tutto, assegnargli un valore. Mettiamo il caso in cui state per presentare un progetto importante a lavoro e avete un livello di ansia intorno a 6-7. Prendetevi 2 minuti e focalizzate tutta la vostra attenzione sul vostro respiro. Notate dove state respirando – di “petto” o di “pancia” – e contate fino a dieci, cadenzando il conto col ritmo del vostro respiro. 1 inspirate, 2 espirate, 3 inspirate, 4 espirate, etc.. Dopo 2 minuti tornate a valutare il vostro livello di ansia che, molto probabilmente, sarà calato di almeno un paio di punti.
Realizzare che l’ansia è un fattore momentaneo ed estremamente volatile – modificabile in appena 2 minuti di rilassamento – è rassicurante poichè:
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l’ansia non è una situazione persistente ma passeggera e
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l’ansia si può gestire e controllare con poco sforzo e buona pratica.
Descrivete ciò che vi circonda
Distogliete l’attenzione da ciò che vi preoccupa e focalizzatela su un oggetto dell’ambiente che vi circonda.
Mettete che siete in sala d’attesa per un esame medico per il quale provate un po’ d’apprensione. Invece di pensare alle conseguenze future di cosa potrebbe rilevare l’esame – la cosa più controproducente che potreste fare –, ancoratevi al presente. Trovate un oggetto nei paraggi, osservatelo e descrivetelo silenziosamente tra voi. E.g., osservando la sedia su cui sedete potreste descrivetela come “in pelle nera, comoda, con un grande cuscino per la seduta, con le cuciture in rilievo, etc”.
Quel che state facendo è contrastare il senso di ansia, sempre legato al futuro, con una descrizione dell’ambiente presente.
Notate le altre persone
Se provate ansia per un avvenimento che concerne più persone, come un meeting a lavoro, la fila di studenti ad un esame o l’attesa dal medico e pensate che siate gli unici a provare ansia, molto probabilmente state sbagliando.
Notate le altre persone, come si comportano e quello che dicono. Vi accorgerete che molti si muovono nervosamente su e giù per il corridoio. Vedrete accavallamenti di gambe degni del miglior Bruce Lee, continui scuotimenti di mani/braccia/gambe/piedi, oltre a nervosi tap-tap su scrivanie e banchi e via di questo passo. Insomma, non siete soli con la vostra ansia.
Anzi, un buon esercizi, simile a quello precedente sugli oggetti, è prendere nota – mi raccomando, in maniera discreta – degli atteggiamenti delle persone presenti. Armatevi di carta e penna, guardatevi intorno e appena notate qualcuno assumere un comportamento nervoso, scrivetelo, e.g. “si mangia le unghie” e tirate una tacca a fianco per contarlo. Prendetevi un paio di minuti di pausa per fare questo esercizi. È molto probabile che scopriate di non essere gli unici ansiosi nella stanza… e magari ci farete sopra una risata liberatoria :)