Come visitare e cosa vedere in Belgio e Lussemburgo in 6 giorni (II parte)
Il Gorgonauta Il Gorgonauta

Come visitare e cosa vedere in Belgio e Lussemburgo in 6 giorni (II parte)

Dopo aver visitato Vianden è la volta di Lussemburgo. Ma prima di arrivarci il nostro itinerario prevede ancora molte sorprese.2° giorno Salutato il castello, è ora di dirigersi alla volta di** Larochette**, nel cuore del Lussemburgo. Il visitatore potrà decidere due possibili itinerari di visita: il primo prevede passeggiate tra boschi, torrenti e rocce a picco; il secondo prevede di visitare sette castelli in altrettante cittadine. Consiglio di escludere il secondo perché ci allontana troppo da Lussemburgo, tappa del pomeriggio. Il primo itinerario non è comunque da meno e si snoda lungo i paesi di Echternach, Beaufort e Mullerthall. Nella zona le passeggiate (il cosiddetto Mullerthal Trail) sono divise per lunghezza e difficoltà e da sole richiederebbero un giorno di visita. Si svolgono tutte su sentieri naturali e permettono di immergersi nel tipico paesaggio della regione tra foreste, rocce, prati e cascate.

Segnalo perciò  alcune tappe da non perdere. Per chi ama i paesaggi naturalistici ecco le cascate di Mullerthal e le gole di roccia nei dintorni di Beaufort. Gradini e scale di pietra permettono di aggirarsi tra le rocce, tra varchi, strettoie e grotte degni di folletti e gnomi. Il paesaggio è incantevole e le camminate, che si inoltrano per chilometri in mezzo a boschi incontaminati, consentono di arrivare nei paesi vicini.  Non mancano i castelli: da segnalare quello di Beaufort, con le sue imponenti fortificazioni e quello di Larochette, in posizione dominante sulla cittadina. Da ultimo, è bene segnalare che siamo nelle Ardenne, teatro dell’ultima disperata offensiva di Hilter nell’inverno 1944 contro le truppe alleate. Bastogne dista una cinquantina di chilometri (non vicinissima a dire il vero) ma  è facile, girovagando per le strade, imbattersi in cippi e monumenti che ricordano l’eroica resistenza delle truppe alleate.

Salutato questo paesaggio fiabesco, è ora di puntare alla città di Lussemburgo, distante appena 25 chilometri. Siamo tornati al presente, tra palazzi moderni e negozi di alta moda. La prima tappa è il cuore pulsante della città, ovvero la Place Guillaume, dominata dalla statua equestre di Guglielmo II. E’ bene ricordare che ci troviamo nel centro storico, al centro di una piattaforma rocciosa tagliata a picco su tre lati da profondi canali naturali. La città vecchia è cinta da alte mura che dominano profondi fossati, oggi diventati parchi e zone verdi. Visitata la piazza ecco, a pochi passi, la splendida cattedrale di Notre-Dame. Poco lontano è presente poi il Palazzo Granducale, oggi sede del Parlamento.

chocolate-house

Sul piccolo spazio antistante l’imponente palazzo, i turisti non potranno perdersi una chicca per gli amanti del cibo e di dolciumi. E’ la Chocolat House (indirizzo 20 rue du Marche-aux-Herbes, Città di Lussemburgo), la casa del cioccolato, una delle prelibatezze del Benelux. Tra torte, cioccolate e praline il buongustaio non saprà più dove sbattere la testa. Anzi, rischierà proprio di perderla. Consiglio di assaggiare una delle torte della casa e di aggiungerci una cioccolata calda. E’ infatti possibile scegliere il gusto di cioccolata che più si preferisce (decine le varianti) e immergerlo nel latte caldo fino al suo naturale scioglimento. Una vera bomba calorica che si potrà gustare, se si è fortunati, in compagnia dei reali lussemburghesi! La cioccolatiera è metà anche della famiglia reale e se fuori dal negozio sventola la bandiera del Granducato questo sarà il vostro giorno fortunato.

La visita a Lussemburgo non si esaurisce certo qui: abbandonato il cioccolato  ci si può dirigere a Place de la Constitution, un punto panoramico perfetto per vedere le mura, i fossati e la separazione tra la città vecchia e quella nuova, oggi unite da ponti e viadotti. Da qui si può scendere nel fossato sottostante a mirare le casematte, case e rifugi scavate nella roccia a strapiombo. Da ultimo, una volta risaliti, ci si potrà dirigere alla Piazza d’armi in cui sfociano numerose strade dedicate alla moda, allo shopping e alla ristorazione.

3° giorno

Pernottato a Lussemburgo, è ora di tornare in Belgio. La tappa odierna è una delle più impegnative: si tratta di un tragitto lungo 367 che congiunge Arlon a Bruxelles. L’itinerario, scaricabile sul sito www.belgioturismo.it, attraversa tutta la Vallonia. Il consiglio, tempo permettendo, è quello di attraversare la regione sulle strade cittadine, per assaporare al meglio il tipico paesaggio del sud del Belgio. Per incominciare il lungo percorso basterà seguire, da Lussemburgo, le indicazioni per Arlon, poi sarà l’itinerario stesso a guidarvi città per città. I siti visitabili sono tantissimi, ve ne segnalo solo alcuni.

Abbaye-Notre-Dame-dOrval

La nostra prima tappa è la sontuosa abbazia di Notre-Dame d’Orval, costruita a partire dal 1070. L’abbazia, che chiamerò dei “frati sbevazzoni”(non me ne vogliano XD) è nota, oltre che per la sua bellezza, per essere sede della straordinaria birra Orval, prodotta dai monaci per secoli ed ora realizzata industrialmente. L’assaggio di questa birra è d’obbligo così come una visita alla parte vecchia dell’abbazia con la sua farmacia, le rovine dell’antico complesso religioso e il giardino con le piante medicinali. I più alcolizzati potranno poi portarsi a casa, come ulteriore ricordo, una buona cassa di birra.

Lasciata l’abbazia, la seconda tappa è Durbuy, ovvero la città più piccola del mondo con 4oo abitanti! Suggestivo il giro per le sue strette stradine tra negozietti e punti di ristoro. Da assaggiare le gaufres così come la birra locale, la Durboyse. La cittadina vanta poi un castello (di proprietà privata) e un fiume, l’Ourthe, che scorre tumultuoso ai suo piedi.

Abbandonata Durbuy, la terza tappa del nostro viaggio è Waterloo, celebre campo di battaglia a soli 16 chilometri da Bruxelles in cui Napoleone vide tramontare definitivamente il suo impero. A due chilometri dall’omonima cittadina si trova il celebre “butte de lion”, un tumulo conico da cui si ha un’ottima visita del campo di battaglia e della campagna circostante. Al di sotto della piramide vi è poi il Centre du Visiteur, una moderna struttura che comprende un ricco negozio di souvenir e dove si può vedere sia un plastico di 10 metri quadrati animato con effetti sonori e luminosi illustrante i luoghi della battaglia com’erano all’epoca e come sono visibili oggi. Il centro chiude alle 18.30 ed essendo la base di partenza per salire sulla collina antistante vi consiglio di non perdere tempo prezioso.

Queste tre tappe sono solo un esempio dei luoghi visitabili lungo l’intero percorso, per chi ha tempo consiglio anche una visita all’abitato di Dinant o Namur. Salutato Napoleone, è tempo di accamparsi a Bruxelles, la nostra casa per i successivi tre giorni. Restituita l’auto, dall’aeroporto è facile raggiungere, con il treno, il centro. Consiglio un hotel vicino a una delle tre stazioni della capitale, in quanto il treno sarà il nostro mezzo di trasporto per raggiungere le mete dei prossimi giorni. Quali? Per scoprirlo, vi attendo nella terza tappa di questo straordinario viaggio nel cuore dell’Europa.