2014, record di furti nelle case
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2014, record di furti nelle case

Uno ogni due minuti, 29 ogni ora, 689 al giorno. Sono i numeri allarmanti del numero di furti in abitazione commessi nel 2014. La zona d’Italia più colpita è il Nord-Ovest, dove nell’ultimo anno i reati di questo genere sono stati 92.100, aumentati del 151% nel decennio 2004-2014. Oltre il 20% dei furti denunciati è avvenuto in tre province: Milano (19.214 reati), Torino (16.207) e Roma (15.779).

Considerando il numero di reati rispetto alla popolazione residente, in cima alla graduatoria delle province italiane più bersagliate si trovano Asti (9,2 furti in abitazione ogni mille abitanti), Pavia (7,1 ogni mille), Torino (7,1 ogni mille) e Ravenna (7,0 ogni mille). E tra le province in cui i furti in casa sono aumentati di più nell’ultimo decennio si segnalano Forlì-Cesena (al primo posto, +312,9%), Mantova (+251,3%), Udine (+250,0%), Terni (+243,7%) e Bergamo (+234,3%).

Non va meglio nelle grandi città. Ai primi posti Milano (+229,2% nel periodo 2004-2013), Firenze (+177,3%) e Torino (+172,6%). Bologna regista “solo” un più 104,5%.

Negli ultimi dieci anni i furti in casa sono più che raddoppiati, passando dai 110.887 denunciati nel 2004 ai 251.422 del 2013, con una crescita del 126,7%. Solo nell’ultimo anno l’incremento è stato del 5,9%. E’ un aumento molto più accentuato rispetto all’andamento del numero totale dei reati (+19,6% nel periodo 2004-2013) e dei furti nel complesso (+6%), e in controtendenza rispetto all’andamento dei furti di autoveicoli (-32,2%) e degli omicidi (-29,7%).

Nel 2013 sono state denunciate a piede libero per furti in abitazione 15.263 persone (+139,6% rispetto al 2004), di cui 1.366 minori (il 9% del totale). E sono state arrestate 6.628 persone, di cui 486 minori (il 7,3% del totale). I detenuti per furto in abitazione e furto con strappo sono 3.530 nel 2014, con una crescita del 131,9% rispetto al 2007. Nell’ultimo anno tra i denunciati a piede libero gli stranieri sono il 54,2% (8.627 persone), tra gli arrestati il 62% (4.112: +31,4% solo nell’ultimo anno), tra i detenuti il 42,3% (1.493).

I ladri colpiscono le abitazioni private perché più facili da colpire rispetto a banche o negozi. Le abitazioni sono meno difese ed è più facile per un malvivente sorprendere o intimidire un residente colto alla sprovvista. I furti avvengono di giorno come di notte, i ladri spesso operano in gruppi organizzati e non hanno paura di entrare nelle abitazioni con le persone all’interno.

Non sorprende perciò che anche le rapine in abitazione, con violenza o minaccia ai proprietari, sono aumentate vertiginosamente. Nel 2013 sono state 3.619, con una crescita nel decennio pari al 195,4% e un incremento del 3,7% solo nell’ultimo anno. A differenza dei furti in abitazione, le rapine sono commesse principalmente al Sud (1.380 nel 2013, pari al 38,1% del totale).

Il tutto viene facilitato da un sistema giudiziario spaventosamente inefficace e inefficiente, che consente ai ladri di agire nella quasi totale impunità. Qualche giorno di detenzione e poi di nuovo fuori a rubare. E se c’è tempo, appena usciti dal carcere, anche qualche sberleffo alle forze dell’ordine.