Doveva essere il matrimonio dell’anno, invece si è concluso con un nulla di fatto.
Il gruppo Monsanto ha annunciato che intende rinunciare all’offerta di acquisto lanciata sulla svizzera Syngenta, che ha respinto più volte le ‘avances’ del colosso americano delle biotecnologie e delle sementi.
Come sempre accade, quando i rumours si fanno troppo fitti e dati quasi per certi dal mercato, l’affare salta.
Nei giorni scorsi Monsanto aveva migliorato la sua offerta valutando Syngenta 47 miliardi di dollari. L’azienda Usa era disposta a mettere sul piatto 470 franchi per azionementre la commissione per un eventuale break-up dovuto a questioni antitrust era salita a 3 miliardi.
Il prezzo per azione è stato però considerato lontano da un qualche possibile interesse da parte degli Elvetici, i quali ci tengono a sottolineare quanto siano state sottovalutate le prospettive di crescita di Syngenta.
Viene così vanificato quello che da molti veniva giudicato un matrimonio molto fruttuoso, mettendo a disposizione della compagnia americana una vasta gamma di tecnologie e prodotti che avrebbero rivoluzionato il mondo agricolo.
La borsa ha punito Syngenta, che è crollata a Zurigo di oltre il 18% a 309,9 franchi, mentre il Nyse premia Monsanto che avanza del 7,5% a 96,13 dollari.
Avrà fatto bene Sygenta oppure ha perso un’occasione? Forse il futuro ci darà una risposta, sicuramente ne ha guadagnato la concorrenza.