Negli ultimi giorni la questione sulla cumulabilità dei buoni pasto ha creato non poche polemiche generando parecchia confusione tra i lavoratori.
In realtà non è cambiato assolutamente niente, è semplicemente entrata in vigore lo scorso 1° luglio 2015 la norma della Legge di Stabilità (commi 16 e 17, legge 190/2014) che ha innalzato a 7 euro la soglia di defiscalizzazione dei buoni pasto elettronici, lasciando inalterata a 5,29 euro la soglia di detassazione dei voucher cartacei.
Questo per incentivare il passaggio ai buoni pasto elettronici, poichè più facili da tracciare rispetto a quelli cartacei limitando così i casi di evasione o di uso scorretto dei ticket stessi.
Quindi,l’accumulo dei buoni pasto è sempre stato illegittimo anche se finora è stato sempre tollerato, in quanto per regola i buoni pasto non sono né cumulabili né cedibili, e spendibili solo per acquistare prodotti alimentari destinati al consumo immediato, quindi il “pranzo” che si consuma durante la giornata lavorativa.
La palla passa quindi agli esercenti e supermercati che possono decidere di chiudere un occhio o meno, infatti ci sono catene che non accettano nessun tipo di buoni pasto, altre che ne accettano solo di determinate società, altre ancora che non accettano buoni pasto nei giorni festivi.
Concludendo, non è cambiato assolutamente niente. Anzi occorrerebbe una sorta di liberalizzazione in materia visto che ormai i buoni pasto sono diventati un sostegno insostituibile per le famiglie che fanno sempre più fatica ad arrivare a fine mese.