Coloni di Catan - Il gioco più amato nella Silicon Valley sarà presto un film
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Coloni di Catan - Il gioco più amato nella Silicon Valley sarà presto un film

I Grandi della Silicon Valley non sono nuovi ai “ritiri corporativi” in cui ritrovarsi per discutere delle ultime tendenze tecnologiche, dell’attuale mercato informatico e, perché no, per stringere alleanze e decidere le prossime strategie.

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Strano ma vero — neanche troppo, considerando il _nerd_osterone di cui sono dotati i partecipanti — al calare della notte capi e impiegati mettono da parte le corbellerie tecnologiche per dedicarsi al commercio di pecore, legno e argilla.

No, non si stanno rifugiando su beni alternativi in previsione di un’eventuale bolla high-tech, semplicemente si prendono una meritata pausa con il Gioco (G maiuscola) più giocato della Silicon Valley: I Coloni di Catan

E il gioco non si ferma solo ai ritiri, imperversando spesso nelle conferenze di settore e nei cosiddetti social gatherings tra cui quelli organizzati da Facebook, Linkedin, Zynga e molti altri.

In realtà la pratica del gioco da tavolo non è così diversa dalla “partitella” con colleghi e capi ufficio: il gioco è un ottimo metodo per conoscere meglio i dipendenti e, possibilmente, trovare nuovi dirigenti.

Coloni di Catan

[caption id=”attachment_16073” align=”aligncenter” width=”700”]Il creatore di Coloni, Klaus Teuber

Il creatore di Coloni, Klaus Teuber[/caption]Il gioco, classe 1995, vede 3 o 4 giocatori sfidarsi per raccogliere le limitate risorse dell’omonima isola di Catan con lo scopo di creare per primi la colonia più prospera dell’isola.

Da 10 anni la Silicon Valley ha eletto i Coloni a Gioco principe di ogni riunione di nerd che si rispetti, facendo raggiungere al titolo la vendita di oltre 22 milioni di copie — che, anche solo considerando l’attuale prezzo di listino di circa 25€ fa un totale di 550 milioni di euro, altro che pecore e argilla!

Molti dirigenti giustificano il loro amore per il gioco come “fuga” dalle giornate passate davanti ai monitor, come ottimo modo per avere un reale interazione sociale (altro che World of Warcraft e compagnia bella), per l’approccio “imprenditoriale” che spinge i giocatori a collaborare per scambiare le risorse e per l’elemento casuale del tiro dei dadi (per l’accumulo delle risorse) che costringe continuamente a rinnovare le proprie strategie.

L’ossessione per il gioco nella Valley è così radicata che sono stati comprati i diritti del gioco per trasformarlo in un film.

Che lo si possa scambiare per 1 legno, 1 pecora, 1 argilla e 1 grano?