Dopo lo studio reso noto dall’Oms, secondo cui le carni lavorate sono cancerogene, un’altra decisione in tema di salute e sicurezza alimentare suscita scalpore. Questa volta in ambito europeo.
La plenaria del Parlamento europeo ha approvato in prima lettura l’accordo con il Consiglio per semplificare le procedure di autorizzazione dei ‘nuovi alimenti’ (il cosiddetto novel food). L’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, effettuerà perciò una valutazione nei casi in cui un alimento abbia un effetto sulla salute umana.
Per novel food si intendono pietanze come insetti, alghe, vermi, larve e scorpioni, ma anche nanomateriali, cibi costruiti in laboratorio, come nuovi coloranti. Cibo che potrebbe finire sulle tavole d’Europa, se avrà il via libera dell’Efsa.
Secondo una ricerca della Coldiretti ben pochi italiani sarebbero però disposti ad accettare alghe e larve sulle proprie tavole: solo l’8% gusterebbe un insetto mentre il 7% non manderebbe indietro dei “succulenti” ragni fritti.
Sempre il Parlamento europeo ha poi bocciato un proposta di direttiva che mirava, teoricamente, a concedere agli Stati membro il diritto di vietare, a livello nazionale, l’uso di alimenti e mangimi geneticamente modificati (Ogm) già approvati a livello comunitario.
La proposta della Commissione Europea è stata rifiutata con ben 579 voti contro e solo 106 a favore. La Commissione ha comunque rifiutato di ritirare la proposta, come gli chiedeva il Parlamento, e ha annunciato di mantenerla in attesa del pronunciamento del Consiglio Ue.