Sono 142mila i nuovi casi di Aids in Europa, di cui circa 30mila nella sola Ue. Questi i numeri indicati nel rapporto annuale di Oms Europa e Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc), pubblicato in vista della giornata mondiale della lotta contro l’Aids prevista per il primo dicembre.
L’11% delle infezioni avviene nella fascia tra i 15 e i 24 anni e il tasso di incidenza tra gli uomini è 3,3 volte superiore rispetto a quello tra le donne. La situazione peggiore si registra in Romania, Slovacchia e Cipro mentre la percentuale è bassissima, se non nulla, in Finlandia, Slovenia e Islanda.
Tra le cause della trasmissione della malattia, dal rapporto Oms emerge un deciso aumento delle nuove infezioni dovute a rapporti omosessuali: erano il 30% nel 2005, ora sono il 42% (32% per quelli eterosessuali).
E in Italia? Nel nostro paese oltre 3.600 persone hanno scoperto di essere sieropositive nel 2014 (piazzando così l’Italia al 12° posto nell’Ue). Un’incidenza pari a 6,1 nuovi casi ogni 100mila residenti, praticamente invariata rispetto ai tre anni precedenti. Il virus colpisce principalmente i giovani tra i 25 e i 29 anni, che rappresentano il 79,6% dei casi nel 2014, mentre continua a diminuire l’incidenza delle nuove diagnosi nelle donne. Sul totale dei nuovi sieropositivi il 27% è di nazionalità straniera. Anche nel nostro Paese la prima causa (oltre l’80%) sono i rapporti sessuali non protetti (nel 40% dei casi tra omosessuali).
Il dato più allarmante rappresenta però il numero di persone inconsapevoli di essere contagiati dal virus Hiv. Se nel 2006 il 20% dei pazienti non sapeva di essere sieropositivo, nel 2014 la quota è salita addirittura al 71,5%. In pratica, oltre 7 malati su 10 non sanno di esserlo fino alla diagnosi di Aids conclamata.