Dopo dieci anni di lavori, a Reggio Calabria riapre il Museo della Magna Grecia. La struttura è famosa per ospitare i Bronzi di Riace, ma al suo interno contiene una preziosa collezione di reperti, dal paleolitico all’età magnogreca.
La storia del museo così come quella dei Bronzi è stata alquanto travagliata. Le due statue vengono restituite alla struttura nel 2014, dopo essere rimasti per diversi anni (dal 2009) nella sede del palazzo del consiglio regionale della Calabria. Lo stesso museo viene da un passato tormentato, tra scandali e da un’inchiesta della Dda che ha svelato come anche la ristrutturazione sia finita sotto il tallone dei clan.
All’inaugurazione ha partecipato il presidente del consiglio, Matteo Renzi. ”Non solo il Crotone ma tutta la Calabria deve tornare in serie A” ha detto il premier sottolineando come “non è possibile che questa struttura sia sotto i 200 mila visitatori all’anno”.
Il museo d’altronde possiede tutte le carte in regola per attrarre un folto pubblico. “La raccolta di Reggio possiede altre importantissime sculture in bronzo, come le due teste del V secolo avanti Cristo ritrovate a Porticello, nello Stretto di Messina. E una quantità di sculture in marmo e terracotta d’altissimo valore, tutte provenienti dalla Calabria, fra cui le pinakes, “tavolette” votive dell’antica Locri, di qualità stilistica straordinaria”, dice un archeologo autorevole, come Salvatore Settis che definisce il museo archeologico “uno dei più importanti sulla Magna Grecia”.