All’indomani della voragine che si è aperta sul Lungoarno a Firenze, divampano le polemiche tra il comune toscano e Publiacqua, l’azienda mista pubblico-privata che gestisce il servizio idrico fiorentino.
Secondo il sindaco si è trattato di un errore umano. Sotto accusa il lasso di tempo, sei ore, tra il primo allarme per un guasto di un tubo sul Lungarno Torrigiani, alla mezzanotte di ieri e il cedimento della strada alle 6.15.
Per il primo cittadino la voragine sarebbe dovuta a una negligenza sul controllo avvenuto prima, a mezzanotte in un vicino tratto della rete da parte degli addetti di Publiacqua (o di un’azienda che ha in appalto il servizio di cui comunque è responsabile Publiacqua).
Il cedimento secondo il sindaco sarebbe stato provocato da due guasti: il secondo quello dei danni sul Lungarno, alle 6.15 del mattino sarebbe la conseguenza di un problema non risolto poche ore prima quando c’è stato un allagamento e un tubo rotto in un’area vicina.
Più prudente, l’ad della spa dell’acqua, Alessandro Carfì, secondo cui non è ancora possibile stabilire se la rottura del tubo è la causa o la conseguenza dello smottamento. Anzi la stessa voragine, secondo l’ad, “potrebbe essere colpa di un canale sotterraneo che corre lungo il fiume”.
La voragine ha interessato un tratto di circa 200 metri, largo 7, con oltre venti auto in sosta inghiottite e sommerse dall’acqua.