Isis, la bufala dello sterminio dei gatti
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Isis, la bufala dello sterminio dei gatti

Da qualche ora circola in rete la notizia secondo cui l’Isis si propone di sterminare i gatti nei propri territori.

In realtà non è proprio così. Questo testimonia come è facile far circolare in rete false notizie e manipolare le persone. L’Isis non ha certo bisogno di far infuriare gli animalisti come esempio della propria crudeltà.

Ma veniamo ai fatti. L’Isis avrebbe emanato a Mosul una fatwa (una sentenza vincolante emessa da un’autorità religiosa) che obbligherebbe gli abitanti a requisire e uccidere i gatti.

Qui però vengono i problemi. Primo. La notizia è riportata per la prima volta dal sito iracheno al Sumaria, non proprio una garanzia in termini di credibilità. Secondo. Nell’articolo si parla solo del divieto di tenere i felini in casa, non di ucciderli.

Non si sa come, si è quindi passati dal divieto di tenerli nelle abitazioni a ucciderli. Che ai media occidentali faccia comodo dipingere i membri del califfato come crudeli sterminatori di innocenti micini?

La notizia appare strana per due ulteriori motivi. Nella religione islamica non esistono precetti coranici che vietino il possesso dei gatti (si narra che lo stesso Maometto amasse questo animale) e più volte gli stessi membri dello Stato Islamico si sono fatti fotografare o riprendere con dolci micetti tra le braccia.

Insomma, si tratta di una bufala bella e buona. E ridicola. E i giornali occidentali, che si dichiarano tanti amanti della democrazia, si dovrebbero solo vergognare.