In questi giorni di apprensione per il freddo e le nuove scosse sismiche nel Centro Italia, oltre alla tragedia dell’Hotel Rigopiano, sta montando sui social la polemica sull’utilizzo dei fondi raccolti tramite gli Sms solidali.
Tutto nasce da un’interrogazione parlamentare di Laura Castelli, deputata del Movimento 5 Stelle, che chiede conto dello stato di questi fondi. Così sui social si legge di tutto, che questi soldi sono scomparsi, che Banche e Operatori telefonici ci lucrano sopra.
Proviamo a fare un pò di chiarezza.
I fondi a cui si fa riferimento sono quelli generati dalle donazioni dei cittadini chiamando o mandando sms al numero 45500. Una cifra che, quando mancano pochi giorni alla chiusura della raccolta – il 29 gennaio salvo proroghe – raggiunge la cifra di circa 28 milioni di euro.
Questi soldi come si può leggere nel Protocollo servono per la ricostruzione e non per l’emergenza. La stessa protezione Civile ha emanato un comunicato per sottolineare ciò:- “In particolare, in questa emergenza, come disposto dal decreto legge 189 convertito, le donazioni confluiranno nella contabilità speciale del Commissario straordinario alla ricostruzione e saranno gestite passando dal controllo di un Comitato dei Garanti, come prevede proprio il Protocollo.”
Il decreto 189 è stato convertito in Parlamento con i voti favorevoli di tutti i gruppi della Camera – con la sola astensione di Fratelli d’Italia - mentre al Senato si è registrata l’astensione di tutto il centrodestra. Di conseguenza non si capisce il perchè di una simile polemica, se non per un utilizzo puramente strumentale, col solo rischio di svilire il forte senso solidaristico che caratterizza il nostro paese.
Per le emergenze invece vengono, e devono, essere utilizzati soldi pubblici. Il governo ha stanziato con il decreto legge del 17 ottobre 2016 oltre 300 milioni per il primo sisma del 24 agosto, prevedendo interventi futuri di ricostruzione per un totale di 4,5 miliardi di spesa pubblica; con tre delibere d’emergenza poi – la prima dopo la scossa di agosto 2016, la seconda dopo la scossa del 26 ottobre, la terza il 20 gennaio 2017 – 120 milioni di euro sono immediatamente stati indirizzati verso le attività di primo soccorso coordinate dalla Protezione Civile.