[caption id=”attachment_17744” align=”alignleft” width=”300”] Person Reading Nutrition Label on Packaged Food[/caption]
Nell’era “basta che non contenga olio di palma”, sempre meno gente gira la confezione per leggere con consapevolezza le etichette alimentari.
Ecco gli additivi che sarebbe meglio tenere d’occhio:
Solfiti
Attenzione se la concentrazioni è superiore a 10 mg/L, l’intolleranza ai solfiti può portare lievi malori, come vampate di calore, mal di testa e senso di pesantezza, perdita di peso e carenze vitaminiche, specie del gruppo B. In caso di allergia, invece, si possono sviluppare forme di orticaria, eczemi, riniti, diarrea e, nelle forme più gravi, attacchi di asma e crisi respiratorie gravi.
Edulcoranti
Sono quelle sostanze che sostituiscono lo zucchero poiché hanno meno calorie; non tutte però sarebbero innocue . Da tenere bene a mente l’aspartame (E951) che secondo la Fondazione Ramazzini di Bologna può avere effetti cancerogeni , l’acesulfame K (E950) e il sucralosio (E955).
Coloranti
Vengono utilizzati per rendere più belli e attraenti gli alimenti; prestare attenzione al giallo chinolina (E104) e il rosso allura (E129) accusato di provocare disturbi sul comportamento dei bambini. Da evitare anche il biossido di titanio (E171) e l’alluminio (E173), usati nei dolci.
Conservanti
Utilizzati per allungare la conservazione dei cibi: da evitare le carni fresche o insaccate che contengono il nitrato di potassio (E252), il nitrito di potassio (E249) e il nitrito di sodio (E250) poiché possono trasformarsi in sostanze cancerogene.
Esaltatori di sapidità
Il più utilizzato è il glutammato di sodio (E621), in genere viene aggiunto per camuffare la scarsa qualità dei cibi.
Aromi
Ne esistono più di 3000 ma nelle etichette c’è riportato solo se sono naturali o di sintesi.