Dopo essere stato a lungo solo un’ipotesi, il Mondiale a 48 squadre diventa realtà.
A patire dal 2026, a giocarsi il titolo saranno 48 squadre, così ripartite: sedici dall’Europa, nove dall’Africa, otto dall’Asia, sei dal Nord-Centro America, sei dal Sudamerica, una dall’Oceania e due qualificate tramite i playoff.
La nazionale padrona di casa sarà qualificata di diritto mentre le ultime due selezioni dovranno superare un torneo a sei così strutturato: parteciperà una nazionale a confederazione, esclusa la UEFA, e un’altra formazione appartenente alla confederazione che ospiterà la competizione. In questa sorta di play-off, le due squadre migliori secondo il ranking FIFA saranno teste di serie e giocheranno un solo turno.
Con questa nuova formula, ad essere avvantaggiati sono sopratutto due continenti: l’Asia e l’Africa che vedono il numero delle loro squadre partecipanti raddoppiato rispetto alle edizioni precedenti.
Poco invece cambia per l’Europa (passa da 13 a 16 squadre) e per le due Americhe. L’Oceania invece ottiene un posto fisso per una propria squadra.
L’ampliamento è stato proposto dall’Ufficio di presidenza della Fifa, formato dal presidente Gianni Infantino e dai colleghi di ciascuna delle sei confederazioni, convocato nella casa della Fifa, a Zurigo.
Ora toccherà al Consiglio della Fifa ratificare il documento prodotto nel corso della prossima sessione in programma il 9 maggio a Manama (Bahrain), due giorni prima del 67° congresso della stessa Fifa.